Amministratore di sostegno infedele ha sottratto denaro a persone disabili per 197mila euro

Pordenone – Un avvocato, iscritto all’ordine di Pordenone, dopo essere stato nominato amministratore di sostegno di una persona disabile (ricoverata in una struttura assistenziale), si era indebitamente appropriato del denaro del proprio assistito, utilizzandolo per scopi personali. Ora le fiamme Gialle scoprono una nuova truffa.

La Guardia di Finanza di Pordenone aveva denunciato l’amministratore già lo scorso mese di novembre, ad esito di articolate indagini delegate dalla locale Procura della Repubblica.

Gli accertamenti erano partiti dalla mancata presentazione, da parte del professionista, dei rendiconti annuali sull’attività al Giudice Tutelare del Tribunale di Pordenone.

Nei suoi confronti era stato, in precedenza, disposto dall’autorità giudiziaria un sequestro per equivalente per un valore di 147.000 euro, pari alla somma indebitamente sottratta dal professionista.

La prosecuzione delle indagini ha consentito di rilevare che quanto accaduto non era un episodio isolato, individuando un’altra truffa ai danni di una persona socialmente debole.

Come in precedenza, anche in questo caso è stato acclarato come l’amministratore di sostegno, dal 2013 al 2020, usava il patrimonio dell’amministrato (alimentato dai proventi derivanti in parte da redditi da pensione di invalidità e in parte da integrazioni disposte dai suoi famigliari) per scopi personali, provvedendo a prelevare il denaro in contanti in banca o attraverso l’emissione di assegni a proprio beneficio.

In alcuni casi è stato anche riscontrato che dal conto corrente del disabile erano stati disposti pagamenti a favore della società di leasing proprietaria dell’auto in uso al professionista, del condominio dove ha sede il suo studio e di un esercizio commerciale per l’acquisto di abbigliamento griffato.

Nei confronti dell’avvocato, sono, quindi, emerse nuove fattispecie di peculato e di omissione di atti d’ufficio, ovvero la mancata presentazione dei rendiconti annuali al Tribunale che avrebbero dovuto attestare la regolarità delle sue condotte.

Il Gip del Tribunale di Pordenone, su richiesta della Procura, ha emesso un nuovo provvedimento di sequestro per equivalente per un valore di circa 50.000 euro, portando in tal modo il totale complessivo dei provvedimenti emessi a 197.000 euro.

I sequestri sono stati eseguiti dalle Fiamme Gialle pordenonesi su possidenze finanziarie e beni immobili nella disponibilità del professionista.

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