Ancora scintille nella Sanità regionale. Botta e risposta tra sindacati e direzione

Trieste – Non si placa il malcontento rispetto alla gestione della sanità regionale. Dopo la sospensione dello sciopero del 13 maggio nell’Azienda Sanitaria Friuli Occidentale in seguito al cambio di direttore – al contestato Joseph Polimeni succede Giuseppe Tonutti – ora è la volta della polemica fra sindacati di settore e direzione Asugi.

Lo scorso 9 maggio le sigle sindacali AAROI-EMAC , ANAAO-ASSOMED, ANPO-ASCOTI, FASSID, FP CGIL e FVM hanno diffuso un comunicato congiunto in cui hanno dato ampio spazio alla ricostruzione degli errori commessi dalle Giunte regionali, a partire da quella a guida Illy, nella gestione della Sanità.

“Negli ultimi 15 anni sono stati commessi, secondo chi scrive, 5 errori gravi nella politica sanitaria le cui conseguenze vanno oltre il dato contingente” affermano i sindacati nella nota.

A questo link la nota completa: https://www.aaroiemac.it/notizie/?p=27631&fbclid=IwAR3wmDazweK8Tcdp8RYICaebIQgMEYti5_KkBA3D-T70TqHam7od9GsYCGo

Uno degli errori della Giunta Fedriga – scrivono tra l’altro i sindacati – è stato quello di siglare un protocollo tra Sistema sanitario ed Università “ancora più sbilanciato a vantaggio del sistema universitario”.

“È ben documentato – affermano i rappresentanti dei medici – che l’Università italiana, con poche lodevoli eccezioni, con la sua caratteristica autoreferenzialità, non figura nelle posizioni di testa dei diversi ranking internazionali (a differenza del Sistema Sanitario): tra le ragioni è spesso citato il metodo di selezione dei docenti, condizionato da nepotismo, clientelismo e ragioni di appartenenza a gruppi, più che dal merito, come emerso anche recentemente da molte indagini e procedimenti giudiziari in più parti d’Italia. Purtroppo queste scelte ricadono, senza possibilità di discussione, sulla guida di molte Strutture operative negli ospedali: i risultati spesso sono in contrasto con gli interessi del Sistema sanitario, e producono esiti molto critici”.

Un errore ancor più grave, prosegue la nota, “è stato probabilmente preporre alla guida dei nuovi Enti dirigenti i cui curricula, in molti casi, non sono all’altezza della complessità. La Giunta, infatti, pur avendo attivato una procedura di selezione con criteri condivisibili, e pur avendo a disposizione alcune tra le migliori professionalità del management sanitario, ha preferito fare scelte diverse lasciando che 4-5 tra i più brillanti Direttori generali italiani andassero a fare la fortuna di altre regioni, dal Veneto al Lazio, dalla Lombardia all’Emilia Romagna con risultati talora clamorosi (si veda la performance della Regione Lazio durante la pandemia)”.

La reazione del direttore ASUGI

Probabilmente è stata proprio questa ultima affermazione a provocare la reazione del direttore dell’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina (Asugi) Antonio Poggiana. Ecco la nota di risposta ai sindacati: “Nella seduta del 9 maggio u.s. è stata portata all’attenzione del Collegio di Direzione di ASUGI la Vostra nota dell’8 maggio u.s. ad oggetto “In difesa della Sanità Pubblica e dei Professionisti della Salute”. Questo Collegio, all’unanimità di tutte le sue componenti, ritiene doveroso prendere fin da subito le più nette distanze da un documento che per le generiche affermazioni, infondate e stucchevoli, ivi contenute, considera irricevibile e non commentabile. Conferma, invece con fermezza, l’impegno costante nel procedere in maniera spedita lungo i delicati snodi della vita aziendale con spirito di unità, continuando, responsabilmente come sempre fatto, a basarsi sul merito, con la massima attenzione alla qualità dei percorsi di cura, integrazione, didattica e ricerca. Sottolinea, ìnfine, il clima di assoluta collaborazione e sinergico arricchimento tra la componente ospedaliera e la componente universitaria che da almeno un decennio caratterizza la nostra Azienda, orgogliosamente prima in Italia a concretizzare la moderna e non più procrastinabile fusione tra ospedale, università e territorio. Cordiali saluti”.

Le reazioni della politica

Il Gruppo consiliare regionale del Patto per l’Autonomia sottolinea in un comunicato come alla denuncia dei segretari di sei sindacati dei dirigenti medici con il documento “In difesa della sanità pubblica e dei professionisti della salute”, la direzione generale dell’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina (Asugi), a nome e per conto del collegio di direzione dell’Azienda, anziché prendere atto della situazione per sanare le criticità, abbia reagito in modo inadeguato e scomposto, liquidando le considerazioni dei sindacati come irricevibili e non commentabili per le generiche affermazioni infondate e stucchevoli.

Per i consiglieri regionali del Patto per l’Autonomia, sono stati fatti errori a ripetizione con il risultato che il sistema sanitario del Friuli Venezia Giulia da una posizione di eccellenza, ora è in chiara difficoltà; la situazione è la conferma della lontananza dei vertici aziendali nominati dall’Amministrazione regionale attuale dai professionisti del settore, da tempo inascoltati e pure sbeffeggiati.

A loro dire, non è certamente negando l’evidenza e deridendo chi si prodiga giorno per giorno per migliorare la sanità pubblica che si affrontano e si risolvono i problemi della sanità regionale.

Il Gruppo consiliare regionale del Movimento 5 Stelle, dopo la replica della direzione generale dell’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina (Asugi) alle affermazioni di Aaroi Emac e di altre organizzazioni sindacali rappresentative delle professioni mediche e sanitarie sugli errori della politica, interviene con una nota in cui sostiene che il comunicato sindacale racconta molto bene gli ultimi 15 anni di storia della sanità regionale e andrebbe letto e riletto.

L’intervento della direzione generale, dunque, a dire dei pentastellati è a dir poco inaccettabile e se proprio avesse voluto dire qualcosa, avrebbe dovuto spiegare perché la nostra Regione ha avuto i dati peggiori di mortalità nel 2021, con Udine e Trieste tristemente leader a livello nazionale. In questi casi si attivano studi e indagini per capire cosa sia successo, ma si è preferito non sollevare la questione.

Per quanto concerne il rapporto tra Regione e Università, i 5 Stelle hanno chiesto l’illustrazione nella competente Commissione consiliare dell’apposito protocollo, come peraltro accaduto nella scorsa legislatura, oltre a un’audizione dei professionisti sul tema; formalizzeranno nuovamente la richiesta.

E’ opinione dei consiglieri regionali del M5S che la volontà di chi ha nominato i vertici delle principali Aziende sanitarie sia stata quella di puntare su seconde linee, rispetto alle nomine della precedente Giunta, e altri manager con poca esperienza per poterli più facilmente manovrare. Predisporranno un accesso agli atti sui contratti dei direttori generali per sapere se la Regione si è tutelata rispetto al mancato raggiungimento di obiettivi, prevedendo anche la possibilità, dopo le verifiche dei risultati aziendali, di risolvere il contratto; quanto accaduto di recente a Pordenone lascia parecchi dubbi in merito.

 

 

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