Assassinio di Giulio Regeni: il processo a carico degli agenti egiziani si terrà il 20 febbraio

Roma – Il giudice dell’udienza preliminare di Roma ha rinviato a giudizio i quattro agenti dei servizi segreti egiziani accusati del sequestro e dell’omicidio di Giulio Regeni avvenuto al Cairo tra gennaio e febbraio 2017.

Il processo è stato fissato dal giudice Roberto Ranazzi al prossimo 20 febbraio davanti alla Corte d’Assise di Roma.

Nei confronti degli imputati, a seconda delle posizioni, le accuse sono di concorso in lesioni personali aggravate, omicidio aggravato e sequestro di persona aggravato.

“L’assenza degli imputati – ha detto il procuratore aggiunto Sergio Colaiocco – non ridurrà il processo ad un simulacro. Poter ricostruire pubblicamente in un dibattimento penale i fatti e le singole responsabilità corrisponde ad un obbligo costituzionale e sovranazionale. Un obbligo che la Procura di Roma con orgoglio ha sin dall’inizio delle indagini cercato di adempiere con piena convinzione”.

La Presidenza del Consiglio dei Ministri è stata ammessa come parte civile nel procedimento.
“L’orrendo crimine” di Giulio Regeni “ha colpito profondamente la comunità nazionale, per le incomprensibili motivazioni e per le crudeli modalità di esecuzione”. È quanto afferma l’Avvocatura dello Stato nell’atto con cui si è costituto parte civile nel processo.

Nel documento si afferma che “gli Stati ed i rispettivi Governi sono titolari del diritto-dovere di tutela della vita, dell’integrità psicofisica, della libertà dei propri cittadini, e conseguentemente, ogni Stato e ogni Governo rappresenta a tal fine l’interesse a tutelare la propria collettività. Iil rispetto dei diritti fondamentali trova pieno riconoscimento, del resto, sin dal 1948 con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”.

“Ringraziamo tutti, oggi è una bella giornata” ha detto Paola Deffendi, la madre di Giulio Regeni, dopo aver appreso la notizia del processo.

“Esprimo grande soddisfazione per la decisione del Gup di Roma di rinviare a giudizio gli ufficiali della polizia segreta egiziana che sono sospettati di essere gli esecutori delle torture e dell’omicidio di Giulio Regeni, ufficiali che fino ad oggi erano riusciti ad evitare il processo rendendosi irreperibili”.

Così si è espresso in una nota Furio Honsell, consigliere regionale di Open Sinistra Fvg.

“La richiesta di giustizia per questo giovane ricercatore e cittadino del mondo della nostra regione fu la prima mozione che fu approvata dal Consiglio regionale su mia proposta nel 2018” ricorda Honsell.

“Finalmente un passo molto importante è stato adesso raggiunto. La giustizia italiana non si è dunque piegata ai superiori interessi economici degli scambi commerciali con il Governo egiziano e con coraggio ha posto i valori della verità e della difesa dei diritti umani, di cui Regeni è l’emblema, come obiettivi primari del nostro Paese” aggiunge il consigliere.

“Con le nostre forze saremo sempre vicini alla famiglia Regeni, che ha saputo in questi anni tenere alto per tutti e spesso in solitudine l’ideale di un mondo più giusto” conclude Honsell.

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