Udine prima città nella classifica 2023 sulla qualità della vita del Sole 24 Ore

Milano – È Udine la prima città nella classifica sulla qualità della vita del Sole 24 Ore, pubblicata il 4 dicembre e giunta alla sua 34ª edizione. Il capoluogo friulano guadagna ben 11 posizioni.

È la prima volta che la provincia di Udine vince la Qualità della vita, raggiungendo il primo posto tra i territori più vivibili: entra così nella storia della classifica che misura il benessere della popolazione italiana, dopo essersi piazzata nella top 10 solamente tre volte dal 1990 (prima edizione) ad oggi, precisamente nel 2016, nel 2020 e nel 2021.

Le altre province del FVG

Trieste esce dal gruppo di testa e scende alla 12ª posizione dalla 7ª. Segue Pordenone in 14ª posizione, con un guadagno di 12. Perde invece 9 posizioni Gorizia e si classifica al 28° posto.

Le prime dieci classificate

Suonano come delle conferme il secondo e il terzo posto rispettivamente di Bologna, vincitrice dell’edizione 2022 e sempre in testa nella categoria «Demografia, salute e società» spinta dai livelli d’istruzione elevati, e Trento, già vincitrice dell’Indice della sportività e di Ecosistema Urbano 2023.

Tra le prime 10 classificate si notano particolarmente le assenze di Trieste e Bolzano, scese rispettivamente in 12ª e 13ª posizione.

Bergamo, quest’anno capitale della cultura insieme a Brescia, sale al 5° posto della classifica dei territori più vivibili, dove solamente nel 1990 aveva occupato l’ottavo posto, e conquista il primato nella classifica tematica di «Ambiente e servizi». Anche Modena, settima, torna in una top 10 che aveva raggiunto solo due volte: nel 1999 e nel 2022.

Più solido, invece, il piazzamento nella parte alta della graduatoria della provincia di Aosta, al quarto posto. Si confermano nella top 10 anche Milano, stabile rispetto allo scorso anno e resta prima nella categoria «Affari e lavoro», e Firenze che, dopo aver occupato il podio nel 2022, quest’anno è sesta.

Tra le prime dieci anche Monza e Brianza che conquista 14 posizioni e il primato nella categoria «Ricchezza e consumi» grazie a buoni risultati nella spesa media delle famiglie per l’acquisto di beni durevoli e ai dati immobiliari. A chiudere la top 10 c’è Verona, che l’aveva presidiata sia nel 2020 sia nel 2021.

Le ultime 40 posizioni

Anche questa edizione fotografa una concentrazione del Mezzogiorno nella seconda metà della graduatoria, con l’unica eccezione di Cagliari che arriva al 23° posto. Ma non mancano le novità. In primis il ritorno di Foggia, 107ª, a vestire la maglia nera dopo dodici anni (era stata ultima nel 2011 e nel 2002).

Nelle ultime 40 posizioni scivolano ben nove province del Centro o del Nord, tre più dell’anno scorso: oltre a Latina (87ª), Frosinone (80ª), Imperia (81ª), Alessandria (70ª) e Rovigo (68ª), ci sono Grosseto (74ª), Viterbo (75ª), Rieti (73ª) e Massa Carrara (72ª).

Perdono terreno Agrigento, Sud Sardegna, Palermo, Brindisi, Trapani; conquistano diversi gradini Vibo Valentia, Enna, Catanzaro, Salerno, Potenza e Isernia. Tra le ultime cinque classificate arrivano anche Siracusa (104ª, perde 14 posizioni) e Napoli (105ª, perde 7 posizioni).

La fatica delle grandi città

Restano sostanzialmente immobili, invece, le altre grandi aree metropolitane, quasi incapaci di ripartire dopo la pressione generata da emergenze e shock economici negli ultimi anni. Mentre Bologna, Milano e Firenze cercano di non perdere di vista la top ten e i loro primati, Roma è 35ª (-4 gradini), preceduta da Venezia (-12) e seguita da Torino (36ª) e Genova (47ª, in calo di 20 posizioni).

La 34ª edizione dell’indagine

Un’edizione, quella di quest’anno, che dà ampio spazio alle disuguaglianze sul territorio. La fotografia scattata dalla 34ª edizione della Qualità della vita del Sole 24 Ore inquadra un Paese sempre più diviso, dal Pil pro capite ai livelli di istruzione.

La pandemia, le emergenze climatiche (ondate di calore, siccità, alluvioni), il contesto internazionale aggravato dalle guerre, lo shock energetico e l’inflazione hanno rimescolato le carte e la distanza tra i territori più vivibili e quelli meno vivibili è aumentata.

I 90 indicatori statistici alla base dell’indagine, di cui 46  aggiornati al 2022 e 36 al 2023, presentano una serie di novità inserite per riuscire a stare al passo con i cambiamenti sociali in corso: l’indice dei progetti finanziati dal Pnrr, l’indice della solitudine, le farmacie, le famiglie con Isee sotto i 7mila euro, lo stato delle pari opportunità, il consumo di farmaci contro l’obesità, i lavoratori domestici e l’aumento delle temperature.

Dieci gli indici sintetici inclusi nell’indagine che aggregano più parametri (Qualità della vita di giovani, bambini e anziani, Qualità della vita delle donne, Ecosistema urbano, Indice della criminalità, Indice di sportività, Indice del clima, ICity Rank sulle città digitali, composto da Amministrazioni digitali e Città aperte).

Nell’inserto estraibile di 16 pagine all’interno del Sole 24 Ore di oggi vengono presentati tutti i risultati dell’indagine, con infografiche e tabelle, analisi e approfondimenti, oltre ad un progetto di alcuni studenti del corso di laurea in Data Science dell’Università Bicocca di Milano che hanno utilizzato i dati della Qualità della vita per migliorare la ricerca del posto di lavoro ideale.

L’indagine, poi, continua online nella sezione Lab 24 (www.qualitadellavita.ilsole24ore.com ) dove è possibile consultare i dati, dalle classifiche di tappa ai singoli indicatori, e interrogare i dati in modo personalizzato – per esempio confrontando le performance di due province o rispetto alle edizioni passate.

 

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