Cantina Rauscedo: si chiude con patteggiamenti la vicenda dei vini false Doc

Pordenone – Il Gip del Tribunale di Pordenone Rodolfo Piccin con sentenza del 19 maggio ha accolto le 22 richieste di patteggiamento presentate da parte dell’intero ex Consiglio di Amministrazione e da dieci dipendenti della Cantina di Rauscedo. –

Le pene vanno da un minimo di 1500 euro di sanzione a un massimo di otto mesi di reclusione, tutte con il beneficio della sospensione condizionale della pena perché hanno allineato la propria posizione a quella dell’autorità giudiziaria.

Secondo l’accusa, sostenuta dal Procuratore Raffaele Tito, tra il 2016 e il 2018 sarebbero stati commercializzati con etichetta Doc e Igp non meno di 93mila ettolitri di vino in realtà generico, e quindi a prezzo superiore, generando un profitto illecito di 1,7 milioni di euro. Debiti saldati con la sentenza emessa a Pordenone.

La sanzione amministrativa comminata alla Cantina è di 20mila euro ma è stato concordato con la Procura il pagamento di 1 milione e 700mila euro – quale profitto del reato – ripartito sui tre anni in discussione, che è stato oggetto di confisca.

La Cooperativa si era riunita in assemblea il 6 maggio 2020 approvando il bilancio ed un piano di interventi per rilanciare la Cantina.

Il presidente Antonio Zuliani, eletto lo scorso giugno, aveva affermato in quella sede che, chiusa la vicenda giudiziaria e pagato quanto chiesto dalla Procura per gli errori commessi, occorre “guardare al futuro della Cantina che punterà anche su nuove produzioni di vini bio e su un maggiore rispetto dell’ambiente. Importanti saranno anche gli investimenti nel rafforzamento del brand che abbiamo in programma”.

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