Confindustra Alto Adriatico annuncia piano di largo respiro per far fronte alle nuove sfide

Pordenone – A dodici anni dall’elaborazione del piano per affrontare la lunga crisi del 2009, che ha dato vita a progetti importanti come LEF, Polo Tecnologico Alto Adriatico e ITS Alto Adriatico, Confindustria Alto Adriatico, insieme a partner pubblici (sistema camerale e assessorato regionale all’Industria) e privati (società di consulenza internazionale), si prepara a scrivere la seconda parte di quel piano.

Lo ha annunciato il Presidente di CAA, Michelangelo Agrusti nella conferenza stampa di fine anno alla quale ha preso parte anche il Direttore generale, Massimiliano Ciarrocchi.

Il nuovo piano, che avrà una durata di dieci anni, sarà interamente dedicato alla manifattura del Friuli Venezia Giulia. Secondo Agrusti, il mondo è cambiato radicalmente dopo la guerra nel cuore dell’Europa, con nuove sfide come la crisi sulla via d’acqua di Suez. La scelta di concentrarsi sulla manifattura regionale è strategica, orientata all’innovazione e alla formazione a lungo termine, piuttosto che a interventi tattici nel breve periodo.

L’elaborazione del piano inizierà a gennaio e si prevede che si concluderà entro l’estate. Ci sarà una fase di ascolto delle imprese, di interlocuzione con i soggetti coinvolti e infine la stesura del documento, coinvolgendo anche i decisori pubblici.

Agrusti sottolinea la necessità di rendere il territorio regionale ancora più attraente, sfruttando la piattaforma evoluta post-2011. Per farlo, occorre rinnovare il sistema industriale, sviluppare nuove competenze tecniche e scientifiche e creare le basi per imprese innovative.

Per rendere la regione più attraente, Agrusti propone semplificazioni nei processi autorizzativi, tassazioni vantaggiose per gli investitori, accesso a infrastrutture a basso costo e meccanismi agevolativi per favorire l’aggregazione delle imprese più piccole, che rappresentano il 95% del totale nella regione.

Tra le priorità, Agrusti menziona le infrastrutture, quali il prolungamento della pedemontana veneta, sulla quale l’assessore regionale Cristina Amirante «ha dimostrato sensibilità nella richiesta di una rapida messa a terra progettuale» e ha ribadito la necessità che la Regione dialoghi con RFI dell’asse Venezia Udine, «abbiamo solo evidenza dei progetti per quello Venezia Trieste ma col secondo – ha detto – si lega una parte importante delle possibilità di sviluppo e crescita di Interporto Centro Ingrosso di Pordenone, in procinto di fare nuovi investimenti».

A suo avviso il 2023 è stato un anno “complicato”, ma sottolinea che il sistema industriale ha tenuto nonostante le sfide, come le flessioni nel settore casa dovute agli effetti post-COVID.

Infine, Agrusti annuncia un nuovo indirizzo della facoltà di Ingegneria legato alle energie rinnovabili per l’anno accademico 24/25 e due corsi a indirizzo sanitario.

Nel 2024, l’impegno culturale e sociale di CAA crescerà ulteriormente, distribuendo fondi e apparecchiature a favore del CRO di Aviano attraverso la Fondazione CRO Aviano Onlus.

 

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