Criptovalute e sport, la società calcistica Triestina con Dogecoin pioniera nel campo. Un esperimento da seguire
Trieste – È notizia di qualche giorno fa: la Triestina Calcio è stata recentemente acquisita dalla società House of Doge, il braccio operativo ufficiale della Dogecoin Foundation, uno dei principali attori del mercato mondiale delle criptovalute, con sede centrale in Illinois (USA) ed altre sedi legali a Londra e Sydney (Australia).
Prima di questa acquisizione, la Triestina Calcio, oggi in Serie C, attraversava una profonda crisi economica e tecnica. La proprietà precedente era il fondo statunitense LBK Capital, che ha ceduto il controllo dopo aver investito senza successo nel club.
L’operazione ha suscitato sorprese e soprattutto interrogativi. L’acquisizione da parte di House of Doge rappresenta una svolta storica in ambito calcistico, poiché è la prima volta che una società di criptovalute diventa la principale azionista del club di una squadra professionale.
L’operazione, pur con le incognite e i rischi che comporta, si prefigura come un interessante esperimento per il filone innovativo delle criptovalute quali possibili mezzi di pagamento del futuro. Il tutto – forse non a caso – a Trieste, città dove hanno sede istituzioni di studio di scienze matematiche e fisiche.
Vediamo alcuni aspetti della tematica.
Chi è House of Doge
Dogecoin usa la sua moneta nativa che si chiama appunto Dogecoin. Questa è scambiabile contro quasi tutte le altre criptovalute e valute fisiche sui principali sistemi di scambio (Coinbase, Binance, ecc.).
Il sistema Dogecoin fu creato nel dicembre del 2013 da Jackson Palmer e Billy Markus, due programmatori, che spiegarono di averlo fatto per gioco, come commento “satirico” alla proliferazione di criptovalute di ogni tipo. La criptovaluta DOGE, chiamata Dogecoin, prende il nome da un “meme” di internet “doge”, che rappresenta un cane di razza Shiba Inu con espressioni divertenti e frasi in inglese scritte in modo ironico e deliberatamente errato. La parola “doge” è una versione umoristica e popolare della parola inglese “dog” (cane). Il logo di Dogecoin è infatti l’immagine di un cane Shiba Inu tratto dallo stesso meme. Dogecoin è nata come uno scherzo nel dicembre 2013, creata da Billy Markus e Jackson Palmer, ed è diventata nel tempo una criptovaluta vera e propria con una comunità attiva e un mercato significativo.
I due creatori di Dogecoin sono entrambi ingegneri informatici e provengono rispettivamente dalle imprese IBM e Adobe. Dopo essersi conosciuti in incontri di lavoro, si sono associati per lanciarsi nell’allora promettente settore delle criptovalute. Uno degli imprenditori che più hanno sostenuto i Dogecoin è il miliardario Elon Musk, proprietario di X, Tesla e SpaceX.
Musk ha contribuito enormemente alla popolarità di Dogecoin attraverso i suoi tweet e trasformando quella che era nata come una parodia in una criptovaluta da miliardi di dollari di capitalizzazione.
La filosofia di House of Doge è quella di incoraggiare la spesa e l’utilizzo della criptovaluta Dogecoin piuttosto che la sua mera conservazione come riserva di valore. La compagnia statunitense ha recentemente acquistato 10 milioni di Dogecoin per aumentare la liquidità e permettere che la criptovaluta sia più usabile come moneta tradizionale nei pagamenti quotidiani. Lo sconfinamento in campo sportivo sembra andare in questa direzione.
Un’altra importante caratteristica di Dogecoin è che, a differenza di Bitcoin, non c’è un limite massimo alla valuta che si può generare. In pratica, mentre Bitcoin è come l’oro (quantità limitata), Dogecoin assomiglia di più alle attuali valute fisiche, che vengono emesse dalle Banche Centrali in relazione al valore dell’economia sottostante.
Valute fisiche e criptovalute
Anzitutto vediamo come funzionano le valute fisiche, dette anche “valute fiat”: queste sono monete emesse da uno Stato o da un governo o – nel caso dell’Euro – da un gruppo di Stati, tramite una Banca Centrale. Hanno valore perché dichiarate a corso legale, ovvero sono riconosciute ufficialmente come mezzo di pagamento valido nel territorio di riferimento e – nel caso dell’euro e del dollaro – anche negli scambi internazionali. Il termine “fiat” deriva dal latino e significa “che sia fatto”, indicando un ordine o decreto dato dall’autorità di emettere quella moneta e stabilirne il valore.
La moneta fiat non ha valore intrinseco, cioè non è garantita da riserve di beni materiali come oro o argento, e il suo valore deriva principalmente dalla fiducia che le persone ripongono nell’autorità che la emette (governo o banca centrale). Per questo motivo, il valore di una valuta fiat dipende dalla stabilità economica e dalla credibilità delle istituzioni emittenti.
Le criptovalute invece non dipendono da un’autorità statuale, ma possono essere emesse da compagnie private. Funzionano grazie alla blockchain, un registro digitale distribuito su migliaia di computer nel mondo. Quando si compra o si vende una criptovaluta a qualcuno, la rete controlla che tutto sia corretto: se la maggioranza conferma, la transazione diventa definitiva e praticamente impossibile da modificare. Non si possono toccare fisicamente, ma possedere criptovalute significa avere il diritto di spostare informazioni digitali protette, un po’ come trasferire contanti, solo che tutto viene eseguito online. La fiducia in tale mezzo di pagamento si basa sui nodi della rete che validano le transazioni.
Criptovalute e sport
Finora le criptovalute sono utilizzate più come investimento/riserva di valore che come mezzi di scambio. La Doge Foundation si propone invece un uso diffuso, con l’attività sportiva come campo di sperimentazione. Per il momento non si hanno notizie del lancio di un “fan token*” ufficiale da parte della Triestina in collaborazione con House of Doge. È ancora presto per avere dettagli di come la “partecipazione dei tifosi” potrà venire strutturata e fidelizzata attraverso un token (“gettone digitale” che esiste all’interno di una blockchain e rappresenta un valore, diritti di voto, punti fedeltà, accesso a un servizio, quote di proprietà, NFT, oggetti unici digitali). Potrebbe essere l’inizio di una tendenza interessante se il club riuscirà a stabilizzarsi sportivamente ed economicamente.
*Cos’è un fan token
Un fan token è una particolare variante di criptovaluta creata per rafforzare il legame tra tifosi o fan e un team sportivo, un artista o un marchio. Questi token danno ai possessori accesso a vantaggi esclusivi come oggetti brandizzati (magliette, mug, cappellini…), biglietti per eventi, esperienze speciali con i giocatori o artisti, e/o la possibilità di partecipare a decisioni tramite votazioni su aspetti come design delle divise o slogan. I fan token sono costruiti su blockchain e sono “token” fungibili (cioè ogni token ha lo stesso valore di un altro dello stesso tipo).