Crisi elettrodomestici, alla Electrolux di Porcia si prospettano esuberi per 76 addetti

FVG – Il calo dei consumi del mercato degli elettrodomestici colpisce la Electrolux. In un incontro con le sigle sindacali avvenuto lunedì 28 novembre a Saronno (To) l’azienda ha comunicato il piano di ristrutturazione.

“Complessivamente – dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm e responsabile del settore elettrodomestici – si parla di 222 esuberi, dei quali 76 – 36 operai (su un totale di 121 esuberi nazionali) e 40 impiegati (su un totale di 101) – a Porcia. Per quanto riguarda i volumi, il 2022 dello stabilimento pordenonese si chiuderà con 685.000 pezzi e nel 2023 se ne prevedono 720.000”.

“Questo quadro non consentirà stabilizzazioni dei lavoratori attualmente con contratto temporaneo, salvo specifiche assunzioni per particolari profili, e comporterà la necessità di cassa integrazione”.

Per la Uilm “di positivo c’è che la Direzione aziendale ha dichiarato di non voler procedere ad atti unilaterali; come sindacato abbiamo già dichiarato di poter condividere percorsi di uscita incentivati esclusivamente volontari e ammortizzatori sociali esclusivamente conservativi. Chiediamo anche di concordare un diritto di precedenza sulle future assunzioni per i lavoratori temporanei che non sono stati o che non saranno confermati”.

“Per la gestione degli esuberi – dichiara da parte sua la Fiom Cgil – a oggi dichiarati, per quanto ci riguarda non esiste alternativa all’uso degli ammortizzatori conservativi, con eventuale previsione di uscite volontarie anche e soprattutto per favorire l’uscita di chi è prossimo (nel biennio) alla pensione”.

Per i metalmeccanici Cgil l’obiettivo “è garantire l’investimento, senza alcun peggioramento delle condizioni di fatica di lavoratrici e lavoratori di linea. Per fare ciò è necessario un processo di coinvolgimento di delegate, delegati di fabbrica e lavoratori delle linee, che possano seguire l’evoluzione della discussione.

“Abbiamo manifestato – conclude la Fiom – due questioni in particolare: perplessità sulle previsioni ottimistiche rispetto alla crescita di mercato; eccessiva crescita del gettito produttivo che non ha alcuna relazione con quelle concordate nel passato”.

In ogni caso sarà decisivo il confronto di merito in fabbrica sull’organizzazione del lavoro, che dovrà svolgersi prima del 10 gennaio 2023, data in cui sarà riunito nuovamente il tavolo nazionale.

Print Friendly, PDF & Email
Condividi