Crisi USA-Turchia, dubbi sul destino di 50 testate nucleari. In un’intervista l’ipotesi Aviano, ma il ministero smentisce

Aviano (Pn) – La crisi diplomatica fra USA e Turchia sta sollevando interrogativi sulla possibilità che lo Stato maggiore americano sposti altrove le cinquanta testate nucleari presenti nella base turca di Incirlik, in Anatolia, in quanto gli Usa diffiderebbero sempre più della fedeltà alla Nato del presidente turco Erdogan per via del suo feeling crescente con la Russia di Putin.

L’ipotesi che la destinazione delle testate sia la base USA di Aviano (Pn) è stata riportata il 28 dicembre in un articolo del Gazzettino e dal Fatto online, riferendo di un’intervista di qualche tempo fa rilasciata all’agenzia Bloomberg dal generale della Nato Chuck Wald.

Il militare, parlando dei difficili rapporti tra Stati Uniti e Turchia, aveva citato la necessità di ricollocare le testate: “Idealmente – aveva detto – la loro nuova destinazione dovrebbe essere sul suo europeo ed una possibilità potrebbe essere la base italiana di Aviano. Da un punto di vista logistico non ci sarebbero difficoltà” aveva spiegato nell’intervista.

L’eventualità è stata smentita in una nota dal Ministero della Difesa italiano: “Sono totalmente prive di fondamento le notizie che circolano da alcuni giorni relative al trasferimento di armamento nucleare dalla Turchia all’Italia”.

Nel comunicato “si sottolinea inoltre che ogni aspetto relativo alla postura ‘nucleare’ in seno alla Nato viene discusso collegialmente fra tutti i Paesi membri”.

La possibilità di trasferire gli armamenti nucleari in Italia nei giorni scorsi aveva provocato reazioni polemiche. “L’Italia diventerebbe il deposito di armi nucleari più imponente di tutta Europa se fosse confermata la notizia del trasferimento di 50 testate nucleari, provenienti dalla base Nato turca di Incirlik, e questo sarebbe un fatto di una gravità inaudita perché si sommerebbero ad altre 30 testate già presenti nella base italiana di Aviano”, aveva detto il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, che chiede al governo di riferire al più presto in Parlamento.

“Quello che sconcerta – aggiunge – è l’orientamento degli Usa che decidono di trasformare l’Italia nel maggiore deposito di armi nucleari d’Europa e il silenzio del governo italiano è inaccettabile”.

Anche nel 2016 si diffuse la notizia che fosse imminente il trasloco delle testate dall’Anatolia ad Aviano, ma nei fatti le 50 bombe atomiche sono finora rimaste a Incirlik. A partire dal 2000 gli USA hanno spostato 40 bombe dalla Turchia, dove ne restano ancora 50. Gli ordigni nucleari sono del tipo B61, con potenziali esplosivi fino a 400 kt e possono essere sganciate da aerei F-35 e Tornado.

(Nella foto Wikipedia una testata B61)

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