Dal 1° settembre obbligatorio il “Green pass” per scuole e trasporti a lunga percorrenza

FVG – Dopo ristoranti, piscine, palestre, cinema, stadi e teatri, da mercoledì 1° settembre è obbligatorio il “Green pass” per entrare negli istituti scolastici ma anche per viaggiare su treni, aerei e bus a lunga percorrenza.

In attesa dell’applicazione dedicata per verificare il Green pass del personale della scuola, il ministero dell’Istruzione dà via libera a procedure semplificate a partire da domani, quando il certificato verde sarà obbligatorio per entrare nelle aule.

Gli istituti – informa il Ministero della Salute – potranno ricorrere all’opera contestuale di più soggetti verificatori, ciascuno delegato all’utilizzo della app Verifica C19, quella già scaricabile da tutti e in uso a ristoranti, locali, musei dove il pass è già obbligatorio. Gli istituti, quando è opportuno e possibile, potranno individuare ingressi diversi, per evitare assembramenti del personale.

Controlli rafforzati e allerta massima per possibili blitz dei no-vax

Il popolo del “no” è in fermento da giorni, pronto a manifestare. La minaccia è il blocco della circolazione ferroviaria. Via social in molti si stanno dando appuntamento: 54 le città in cui sono previste iniziative contro il passaporto vaccinale.

Nelle chat, sui Facebook e Instagram sono stati pubblicati dei volantini siglati “Basta dittatura”. “Non ci fanno partire con il treno senza il passaporto schiavitù? Allora non partirà nessuno”, il messaggio minaccioso che corre sulla rete. I manifestanti si sono dati appuntamento alle 14:30 in molte stazioni per una iniziativa, che a loro dire, dovrebbe concludersi in serata in modo “pacifico”.

Sindacati: sosteniamo la campagna vaccinale

“Diciamo no alle minacce di bloccare i treni domani, 1 settembre, nelle maggiori stazioni italiane”. Ad affermarlo unitariamente Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, sottolineando che “auspichiamo un doveroso ripensamento da parte dei promotori della protesta” no green pass. “I rischi connessi a una simile protesta sono evidenti e serve un piano di sicurezza per tutelare lavoratori e utenti”, aggiungono i sindacati dei trasporti sottolineando quindi di “sostenere la campagna vaccinale tanto per i lavoratori che per gli utenti del servizio pubblico”.

Il trasporto ferroviario, proseguono Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, “è un servizio pubblico essenziale (infatti è soggetto alle regole della legge sui servizi minimi per lo sciopero), che garantisce il diritto costituzionale alla mobilità dei cittadini. Chi decidesse di interromperlo arbitrariamente in nome della libertà a non vaccinarsi non avrebbe il sostegno del sindacato sia perché violerebbe la legge, sia perché il sindacato sostiene la campagna vaccinale tanto per i lavoratori che per gli utenti del servizio pubblico. Il vaccino – affermano infine i sindacati – fino a questo momento è l’unica arma conosciuta per sconfiggere la pandemia e consentire alle persone di non ammalarsi, di vivere, di lavorare, di impegnare il tempo libero in varie attività e di viaggiare in sicurezza”.

(Foto: archivio T.M. ©)

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