Doppia preferenza di genere nelle elezioni regionali, il Consiglio boccia la proposta

Trieste – Con 25 voti contrari di Lega, Forza Italia, Progetto FVG, FdI e 20 voti favorevoli di Pd, M5S, Open Sinistra FVG, Cittadini, Patto per l’Autonomia, il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha bocciato la proposta di legge n. 10 per l’introduzione della doppia preferenza di genere nel sistema elettorale regionale.

“Una legge – aveva spiegato nel corso del suo intervento il primo firmatario del provvedimento, Francesco Russo (Pd) – che non ha primogeniture”. Su temi come questi, ha detto ancora Russo nella nella sua relazione all’Aula, “dobbiamo provare a trovare un punto di unità, così come anche in questi giorni ci hanno chiesto i cittadini”.

Prima del voto il presidente della Regione Massimiliano Fedriga aveva proposto al consigliere Russo di ritirare il provvedimento a fronte dell’impegno di giungere entro il 30 giugno 2020 a una più generale revisione della legge elettorale attualmente in vigore, attraverso un percorso condiviso da tutte le forze politiche presenti in Consiglio. Una proposta non accolta.

“Un anno fa – questo il commento del consigliere Francesco Russo – avevo promesso che avrei lavorato per l’introduzione della doppia preferenza di genere in Friuli Venezia Giulia. Ho ascoltato le istanze del territorio, ho presentato una proposta di legge e oggi l’ho difesa in Aula assieme a tanti colleghi”.

“Non è bastato. La Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno fatto muro pensando di fare un dispetto a me. Si sbagliano. Il torto lo hanno fatto a chi aspetta questa legge da 20 anni, alle 200 professioniste (che ringrazio davvero per il supporto) che nei giorni scorsi in maniera trasversale hanno chiesto coraggio alla politica”.

“Ma quando – conclude Russo – il rischio è quello di perdere la poltrona (più posti per le donne significa meno spazio per gli uomini) ogni scusa è valida. Il Presidente Fedriga, quando stava all’opposizione, si lamentava della presunta arroganza con cui veniva governata questa Regione. Oggi sicuramente non è stato da meno”.

“La giunta Fedriga ha approvato una quantità di norme puntuali, ha addirittura chiuso un punto nascita senza aver fatto la riforma sanitaria, ma oggi per far passare la doppia preferenza di genere dice di aver bisogno di una norma complessiva. La strumentalità di questa tesi si dimostra da sola”.

Così il segretario regionale del Pd Fvg Cristiano Shaurli, intervenendo in Consiglio regionale sulla proposta di Legge n°10 che modifica l’articolo 25, “Modalità di espressione del voto”, della legge regionale del 18 giugno 2007, n. 17, con cui si prevede la doppia preferenza di genere.

Il segretario dem ha detto di essere “convinto che le donne siano le prime a cui non piacciono ‘riserve’ di genere ma il dato vero è che questo Paese ha un gap gender terribile su cui bisogna intervenire. La preferenza di genere – ha precisato – c’è in Europa e nei Comuni, ed era l’occasione per farla entrare anche in Regione, fedriga e la sua maggioranza hanno detto semplicemente no, tutto il resto sono chiacchiere e scuse”.

Ricordando le figure di Nilde Iotti e Tina Anselmi, Shaurli ha rilevato che “per farcela, le donne devono essere eccezionali mentre gli uomini mediocri riempiono i parlamenti e le aule”.

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