Economia regionale, buone notizie da export e occupazione ma con alta precarietà

Trieste – L’assessora al lavoro e formazione Alessia Rosolen ha commentato gli ultimi dati relativi all’occupazione in Friuli Venezia Giulia.

“L’economia della regione – ha detto Rosolen – non è in recessione ma, al contrario, sta registrando una crescita a livello di competitività, evidenziata dal +10,8% nelle esportazioni tra il secondo e il terzo trimestre del 2018, e da una ritrovata centralità del Porto sui mercati nazionali e internazionali.”

“Il terzo trimestre del 2018 ha segnato cifre senza precedenti per la nostra regione: 523.000 occupati e un tasso di occupazione superiore al 67%, un record assoluto. I numeri naturalmente dicono molto, ma non tutto: sarebbe infatti sempre opportuno fare luce sui dettagli del contratto, perché ci sono livelli di precarietà che fatico a inserire nella categoria ‘occupazione’.”

“Complessivamente – spiega Rosolen – il rapporto tra assunzioni e cessazioni fa segnare un saldo positivo di 3.480 unità. Negli ultimi due mesi dell’anno, registriamo una tendenza interessante: è diminuito il lavoro a termine rispetto al 2017, sia nella componente a tempo determinato (-1.920 unità, -8,7%) sia in somministrazione (-2.909; -31,9%), ma c’è stato un aumento delle assunzioni a tempo indeterminato rispetto allo stesso periodo (+841; +37,9%) e di quelle in Staff Leasing (+141, pari a +300%), mentre le trasformazioni da contratto a tempo determinato a tempo indeterminato sono cresciute del 149,8% (+1921)”.

“Siamo intervenuti con incentivi volti a rafforzare le componenti di stabilità e qualità: un impiego non deve infatti solo garantire reddito e prospettive, ma deve rappresentare un valore aggiunto per le imprese. Ecco perché l’obiettivo primario della Regione è quello di favorire il dialogo tra tutti i soggetti interessati, incrociare domanda e offerta e puntare su percorsi formativi mirati.”

Gli interventi della Regione si ripromettono inoltre di correggere le criticità emerse all’applicazione di manovre nazionali quali il Decreto Dignità. “Rispetto a quest’ultimo – conclude Rosolen – abbiamo disposto degli incentivi per assumere in pianta stabile personale con un’anzianità di servizio tra i 12 e i 24 mesi: in questo modo le imprese tentate dal turnover avranno una ragione economica in più per confermare il lavoratore.”

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