Giornata Internazionale dei diritti dell’Infanzia: le iniziative di “Nati per leggere”

FVG – Nati per leggere celebra la Giornata Internazionale dei diritti dell’Infanzia: è l’occasione per ricordare che ogni bambino e ogni bambina ha il diritto di essere protetto e protetta non solo dalla malattia e dalla violenza ma anche dallo svantaggio socio-culturale e dalla povertà educativa.

Grazie alle pagine dei libri e alle parole delle storie è possibile farlo. Le storie, con le loro parole e loro immagini, sono una fonte inesauribile di stimoli che, se offerti precocemente e con continuità, incidono profondamente sull’itinerario di vita di ogni persona.

Le storie diventano così quel diritto che Nati per Leggere si impegna a diffondere e a garantire a tutte le bambine e a tutti i bambini: per questo nel 2014 è stata istituita la Settimana nazionale Nati per Leggere, per promuovere il diritto alle storie delle bambine e dei bambini.

Quest’anno si terrà dal 19 al 27 novembre, in un periodo come di consueto scelto per la sua vicinanza alla Giornata Internazionale dei diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza, che si celebra il 20 novembre.

In quei giorni bibliotecari, pediatri, educatori, operatori e volontari di Nati per Leggere, che è un programma presente in tutte le regioni italiane sviluppato dall’Associazione Culturale Pediatri (ACP), dall’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) e dal Centro per la Salute del Bambino (CSB), organizzeranno momenti di letture e seminari di sensibilizzazione per le famiglie e inviteranno adulti e bambini a leggere — con l’aiuto di tre dadi, predisposti per l’occasione e scaricabili gratuitamente (a questo link: https://www.natiperleggere.it/settimana-nazionale-npl.html) — storie capaci di tessere e ricreare legami a partire dalla voce, potentissimo strumento di relazione.

Afferma infatti Stefania Manetti, presidente di ACP/Associazione Culturale Pediatri: «Non sorprende il fatto che un bebè preferisca la voce della sua mamma. Dalla pancia, una bambina o un bambino ascoltano la voce della loro mamma attraverso i suoni e le vibrazioni e alla nascita la identificano subito. Diversi studi hanno dimostrato l’enorme potenza della voce materna sui bebè nel ridurre i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) e nell’aumentare quelli dell’ossitocina, l’ormone dell’attaccamento. Nell’ascolto della voce della mamma si attivano alcune zone del cervello che danno via nei bebè al percorso “ultra specialistico” dello sviluppo linguistico. È la voce della mamma che nei primi giorni e mesi di vita precede l’ascolto della lettura di un libro, traccia un percorso di avvicinamento alla lettura in famiglia, con mamma e papà. Nati per Leggere riassume tutto questo nel suo logo: la relazione, l’ascolto, l’attaccamento, l’attenzione…il riconoscimento. Oggi le neuroscienze, che aggiungono sempre tasselli a questo affascinante mondo che riguarda lo sviluppo nei primi anni di vita, conferiscono alla voce materna un segnale biologico fondamentale per i bambini e ne sottolineano la centralità riguardo molteplici aspetti dello sviluppo neuro evolutivo.»

Una consapevolezza che non deve tuttavia deresponsabilizzare i padri, come ricorda Giorgio Tamburlini, presidente del CSB/Centro per la Salute del Bambino: «Le evidenze scientifiche ci dicono che la pratica della lettura precoce in famiglia, quando sostenuta anche dai padri, ha dei benefici aggiuntivi per lo sviluppo cognitivo e psico-affettivo del bambino e per la relazione tra padri e figli, mettendo in gioco le emozioni di grandi e piccini.»

Per questo motivo va sostenuta e incentivata, per questo la Settimana Nati per Leggere è un’occasione preziosa, perché come dichiara Rosa Maiello, presidente nazionale di AIB/Associazione Biblioteche Italiane «il diritto di leggere, il diritto alla partecipazione culturale comincia dalla primissima infanzia, quando si pongono le basi per lo sviluppo della competenza alla lettura, e appartiene a tutti i bambini e a tutte le bambine, nessuno e nessuna esclusi: la settimana Nati per Leggere è la settimana nazionale del diritto alla lettura dei più piccoli, perché sia praticato per tutto l’anno!».

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