Giornata mondiale del risparmio: cresce il senso di sacrificio nel mettere i soldi da parte
Trieste – Secondo l’indagine Ipsos presentata in occasione della 101ª Giornata Mondiale del Risparmio, l’accantonamento di denaro continua a essere percepito dagli italiani come un valore fondamentale di stabilità, ma il modo in cui viene vissuto rivela una maggiore fatica.
Dal Report emerge che il risparmio resta legato soprattutto a concetti positivi come tranquillità e futuro, ma cresce la quota di chi lo associa al sacrificio, passata in un anno da 26 a 30 nel punteggio assegnato dal campione.
In un contesto segnato da inflazione e incertezza economica, accantonare denaro appare quindi sempre più come un gesto necessario ma impegnativo, da bilanciare tra prudenza e rinunce quotidiane.
La maggioranza degli intervistati collega il risparmio a valori positivi – tutela, saggezza, crescita – ma la crescente percezione di fatica riflette la ridotta capacità delle famiglie di mettere da parte risorse. Per molti italiani, infatti, risparmiare non è più solo una scelta, ma una forma di autodifesa economica per garantire stabilità e affrontare imprevisti. La ricerca, condotta su un campione rappresentativo di mille adulti, analizza anche tre dimensioni chiave: tutela, cioè la sicurezza dei propri risparmi; inclusione, l’accesso di un numero crescente di cittadini agli strumenti di risparmio; e sviluppo, ovvero il contributo che il risparmio privato può dare alla crescita collettiva.
Nel complesso, il rapporto tra gli italiani e il risparmio appare cauto ma non pessimista: la fiducia nel futuro personale e del Paese resta viva, purché accompagnata da una maggiore educazione finanziaria e da strumenti capaci di sostenere una pianificazione economica consapevole.
Qualche suggerimento
Risparmiare oggi è diventato sicuramente più difficile, ma è anche più necessario. L’inflazione, i tassi dei mutui cresciuti negli ultimi 3- 4 anni e il costo della vita in aumento – specialmente per i beni alimentari – rendono complicato accantonare denaro, ma proprio per questo serve un metodo.
È utile fissare obiettivi chiari: una quota per le spese impreviste, una per i progetti di medio periodo — come un viaggio, l’acquisto dell’auto o un corso di formazione — e una per il futuro più lontano, da destinare alla vecchiaia (pensione) ma pure alle esigenze dei figli.
Anche piccole somme messe da parte in modo costante, magari tramite un piano automatico, possono fare la differenza.
Risparmiare non significa rinunciare in modo generico, si tratta invece di pianificare: controllare le spese fisse, evitare gli acquisti impulsivi, usare con prudenza carte di credito e piattaforme digitali.
La vera sfida è mantenere equilibrio tra consumo e accantonamento, senza rinunciare alla qualità della vita presente ma costruendo sicurezza per quella futura.
(Immagine generata da IA, credits: Pixabay)

