Gorizia ospita la mostra “Sul confine della pace”, capolavori dell’arte per un messaggio universale
Gorizia – Una città che storicamente è stata luogo di confine e di divisione diventa oggi spazio di incontro e di riflessione sulla pace. Dall’8 novembre 2025 all’8 febbraio 2026, Gorizia accoglierà la mostra-evento Sul confine della pace. La grande bellezza scuote il mondo in fiamme, un percorso espositivo che riunisce undici capolavori assoluti della storia dell’arte, firmati da Maestri come Canova, Rodin, Rubens, Gauguin, Raffaello e Manzù. L’opera simbolo sarà Guernica di Pablo Picasso, esposta attraverso il grande cartone realizzato dall’artista nel 1955, successivamente trasposto nell’arazzo che oggi campeggia al Consiglio di Sicurezza dell’ONU a New York.
La mostra, ospitata nella chiesa di San Carlo e nel vicino Palazzo del Seminario, rappresenta un vero itinerario di meditazione, scandito in undici “stazioni d’arte”. Ogni opera non sarà solo ammirata per il suo valore estetico, ma diventerà occasione per riflettere sui conflitti del presente e sulla necessità di costruire percorsi di riconciliazione.
Nel cuore del progetto c’è l’idea che l’arte non debba essere vissuta come evasione, ma come parola viva capace di scuotere le coscienze. L’esposizione prende forma proprio in un tempo attraversato da guerre e tensioni: oggi, secondo il Global Peace Index, sono 59 i conflitti in corso, che coinvolgono oltre 90 Paesi. Per questo l’iniziativa assume un valore simbolico particolare, inserendosi anche nel contesto del Giubileo 2025 e nel solco di GO! 2025, la Capitale Europea della Cultura che Gorizia condivide con Nova Gorica.
Il percorso espositivo si articola in tre momenti: la riflessione sull’interiorità dell’uomo, diviso da conflitti e risentimenti; lo sguardo sul cambiamento della rappresentazione della guerra, passata da epica eroica a denuncia di atrocità; e infine la prospettiva di superamento dei confini attraverso pace e riconciliazione. Come ha sottolineato il curatore don Alessio Geretti, «la mostra è un G7 dell’arte, che convoca i grandi della bellezza universale a un ideale tavolo di pace, per richiamarci a un riscatto necessario contro la spirale di violenza e distruzione».
Il cuore pulsante della mostra sarà il cartone di Guernica, che Picasso concepì come guida alla realizzazione degli arazzi commissionati da Nelson Rockefeller nel dopoguerra. L’opera, nata nel 1937 come denuncia del bombardamento sulla città basca, è diventata il manifesto universale contro la guerra. Nei suoi 27 metri quadrati, figure come il cavallo ferito, la madre con il figlio morto e la colomba mutilata raccontano la sofferenza delle vittime e la brutalità dei conflitti. L’uso del bianco e nero, ispirato alle fotografie di guerra, amplifica il messaggio, rendendolo eterno e universale.
Sul confine della pace è promossa dall’Arcidiocesi di Gorizia con il Comune e l’Associazione culturale Comitato di San Floriano-Illegio, in collaborazione con il Ministero della Cultura, la Regione Friuli Venezia Giulia e la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia. A sostegno anche BCC Venezia Giulia e Impresa Edile Goni, oltre a partner come la Fondazione per la Basilica di Aquileia e Transmedia.
Il progetto si inserisce nel percorso intrapreso dalle Chiese di Gorizia e Koper nell’ambito di GO! 2025. Come ha ricordato l’arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli, la mostra è un invito a «rafforzare l’impegno per la pace, responsabilità accresciuta dal drammatico momento storico che stiamo vivendo».
Anche il sindaco Rodolfo Ziberna ha sottolineato il significato profondo dell’evento: «Non esistono guerre buone. Mai. Questa mostra ci aiuterà a riflettere sulle guerre di ieri e di oggi attraverso la voce degli artisti universali che più di tutti hanno saputo raccontare l’umanità».
Gorizia, che per decenni ha rappresentato una ferita nel cuore d’Europa, diventa ora teatro di una narrazione opposta: la città di confine si fa laboratorio di bellezza e di pensiero, luogo in cui l’arte diventa strumento di dialogo. Per tre mesi, visitatori da tutta Italia e dall’estero potranno vivere un itinerario che invita a superare barriere e diffidenze, facendo della bellezza un appello condiviso alla fraternità.
(L’immagine di “Guernica” è tratta da Wikimedia Commons)