Il Parto delle Nuvole Pesanti parte con un nuovo tour dal palco del Miela

Trieste – Il Parto delle Nuvole Pesanti torna con un nuovo tour, fatto di showcase, presentazioni e naturalmente concerti per presentare Sottomondi, il nuovo album uscito a novembre con WMusic/iCompany.

La data zero di questo nuovo viaggio musicale sarà venerdì 6 dicembre alle ore 21.00 al Teatro Miela Bonawentura di Trieste, all’interno del festival S/PAESATI.

Un nuovo concerto che dà vita ad un originale metissage di sound etnico, folk e world music, dove la tradizione musicale calabrese si fonde con quella mediterranea, i brani danno spazio a follie e sogni lisergici, ironici e surreali, stimolando il piacere dell’ascolto e la voglia di agitare il corpo…

In Sottomondi si racconta di un’umanità caleidoscopica e senza voce, fatta di bambini, donne, immigrati ed emarginati, attraverso canzoni e musiche che servono per vivere, resistere e, a volte, cambiare.

L’album è stato anticipato dall’uscita del singolo ‘Niente Ninna per l’uomo Ne’, accompagnato dal videoclip di Giuseppe Bilotti: una ninna nanna, quasi una filastrocca, che affronta il tema del razzismo e incrocia la vicenda di Riace.

Nei live la storica band calabro-bolognese proporrà i nuovi brani dell’ultimo album Sottomondi, partendo proprio da Niente Ninna per l’uomo ne’, ci saranno brani storici come Riturnella, Lupu, Raggia, Ciani…

La formazione sul palco del Teatro Miela sarà composta da Salvatore De Siena voce, chitarra e tamburelli, Amerigo Sirianni chitarra, mandolino e cori, Mimmo Crudo basso e cori, Antonio Rimedio fisarmonica e tastiera,
Enzo Ziparo chitarra classica e battente, Emanuela Timpano Sax e cori,
Manuel Franco batteria e percussioni.

La sua musica fonde stili e linguaggi differenti, dall’etno-rock mediterraneo degli esordi, passando per la canzone d’autore, fino all’originale world music abbracciata nell’ultimo disco Sottomondi, dove la band racconta di un’umanità caleidoscopica e senza voce, fatta di bambini, donne, immigrati ed emarginati, attraverso canzoni e musiche che servono per vivere, resistere e, a volte, cambiare.

Ma il progetto del Parto va oltre la musica. Nel teatro ricordiamo Roccu u Stortu e Slum e nel cinema Doichlanda, I colori dell’abbandono ed Alèteia. Di rilievo sono anche i progetti culturali tra cui La Valigia d’Identità e Terre di Musica – Viaggio tra i beni confiscati alla mafia realizzato con la collaborazione di Libera, che testimoniano il forte impegno sociale della band.

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