Immigrazione, la Lega a pugno duro: via l’accoglienza diffusa e sì al blocco navale

Trieste – La Giunta regionale a trazione leghista si appresta ad affrontare uno dei temi centrali della campagna elettorale, quello dell’immigrazione. Completa la solidarietà con la linea di Salvini al governo nazionale: smantellare il sistema dell’accoglienza diffusa e bloccare i flussi già in mare.

Per accogliere i migranti il governo – ha detto il neoministro per l’Interno Matteo Salvini – realizzerà dei Centri per i rimpatri “chiusi affinchè la gente non vada a spasso per le città” sottolineando che “la gente non vuole avere dei punti dove uno esce alle 8 della mattina, rientra alle 10 la sera e durante il giorno non si sa cosa fa e fa casino”. Quanto alle possibili opposizioni delle Regioni alla realizzazione dei Centri, Salvini ha detto di aver già parlato “con tutti i governatori leghisti che non vedono l’ora di avere Centri chiusi”.

Così il governatore Massimiliano Fedriga ad Agorà su Rai3: “Quando noi dicevamo che è necessario iniziare a proporre i blocchi navali ci hanno sempre accusato che non si possono fare, che è un’idiozia e che facciamo populismo. Ricordo a bassa voce che l’accordo fatto con la Libia da Minniti, sono dei blocchi navali fatti dalla Guardia costiera libica”.

“Quando si guardano nella concretezza i fatti – ha osservato – le soluzioni che abbiamo proposto e continuiamo a proporre sono quelle efficaci, e l’unica via da intraprendere è quello che ha fatto in parte, in modo assolutamente insufficiente, Minniti”.

Secondo Fedriga occorre “iniziare ad avere un rapporto privilegiato” con la Nigeria, “visto che la prima nazionalità che giunge in Italia sono i nigeriani, che arrivano da zone del Paese molto lontane da qualsiasi ipotesi di guerra e che cercano di arrivare in Ue inseguendo un sogno occidentale”.

“È chiaro che è una situazione diventata insopportabile, a cui Italia e Ue devono mettere freno”.

Nei giorni scorsi, a commento dell’esito delle elezioni in Slovenia, Fedriga aveva detto: “Anche il voto espresso in Slovenia non è contro gli emigranti ma contro chi entra clandestinamente nei territori. E questo è molto positivo”.

“Tra l’altro – aveva aggiunto Fedriga – mi sembra che molti Paesi europei a differenza di alcuni governi, siano perche’ venga rispettato Schengen che prevede non soltanto la libera circolazione all’interno dei Paesi europei, ma anche l’impegno dei Paesi confinanti di tutelare gli stessi confini europei”.

La partita non è facile secondo Fedriga, perchè si parte “da sei anni di anarchia, da sei anni di scelte sbagliate, quindi non si può risolvere tutto in un giorno o in un mese. Però – ha concluso Fedriga – dobbiamo andare nella direzione opposta da quanto fatto dai governi precedenti, e questo vuol dire ricostruzione dei centri per accogliere chi è entrato clandestinamente impedendogli di andare dove vuole”.

L’opposizione non ha mancato di farsi sentire sul tema: “Le promesse urlate nelle settimane scorse e l’abitudine a questo clima permanente di campagna elettorale, portano il presidente a fare dichiarazioni affrettate non sostenute dalla reale conoscenza dei problemi anche se probabilmente su convinzioni radicate di gestione soggettiva dei diritti e del diritto”.

A dirlo è la consigliera regionale del Pd, Chiara Da Giau, commentando le dichiarazioni del presidente Fedriga.

“La gestione dei profughi è stata tutt’altro che anarchica. Nel clima di leale e doverosa collaborazione che alle Regioni e ai Comuni spetta nei confronti del Governo centrale che ha la competenza in materia, si è agito cercando concretamente di affrontare l’emergenza e di attrezzarsi per governare un fenomeno che ormai deve considerarsi strutturale e definitivo al di là delle prove di machismo cui assistiamo in questo giorni.

“L’accoglienza diffusa è il modello che ci ha impedito, in questi anni, di avere grossi problemi di sicurezza. I dati ci confermano una situazione che ha evitato particolari conflitti anche tra gli stessi profughi ospiti delle diverse strutture.

“Molti sindaci, anche del centrodestra, hanno invocato la compartecipazione di più Comuni possibile proprio per evitare pressioni eccessive su piccole porzioni di territorio. Se si fosse vissuto in Fvg non si potrebbe non ricordare che le maggiori tensioni si sono avute proprio laddove gli assembramenti sono stati eccessivi costringendo alla convivenza comunità numerose in condizioni che avrebbero messo a dura prova anche convivenze tra cittadini italiani.

“La Lega, con Fedriga, improvvisa soluzioni che quando e se mai si delineeranno in forma definitiva creeranno nuove tensioni anche tra i diversi comuni”.

E ancora, continua Da Giau, “noi ci siamo sempre battuti con estrema chiarezza per il rispetto delle regole e, nella consapevolezza della situazione difficile, ci siamo adoperati qua come a Roma, perché si trovassero le vere soluzioni: nuove commissioni per la valutazione e accorciamento dei tempi, richiesta di riapertura delle quote di immigrazione economica, possibilità di occupare i richiedenti asilo. La Lega, invece, continua a utilizzare la questione dei profughi e mistificare le dichiarazioni altrui promettendo “meraviglie”, come i Cie che nello specifico sono vere e proprie carceri che violano i fondamentali diritti. Se pensa davvero di evitare dispersioni sul territorio si scontrerà ben presto con la realtà e allora gestire la situazione diverrà ancora più complicato.

“Più restrittive saranno le misure e più si alimenterà una reale clandestinità consegnando all’unica alternativa, che sarà quella della delinquenza, centinaia di persone, oggi faticosamente tenute sotto controllo con la suddivisione del carico sull’intero territorio”.

(Foto di Alessandra Rita Sardina, autrice del libro “Storie di accoglienza possibile. L’inserimento dei richiedenti asilo nel Villaggio del Pescatore di Duino”).

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