La “Camminata per la vita” fa tappa a Pordenone con un momento di commemorazione e sensibilizzazione

Prosegue il percorso della seconda edizione della Camminata per la vita, iniziata l’11 agosto e in programma fino al 16, un’iniziativa itinerante di sensibilizzazione, informazione e raccolta fondi che quest’anno attraversa le province di Udine, Pordenone, Gorizia e Conegliano (TV) per commemorare le vittime di femminicidio del Friuli Venezia Giulia.

La manifestazione, promossa dal gruppo spontaneo “Chei Del Moss” con il sostegno delle associazioni Milan Club Omero Tognon e Street for Life di Fontanafredda, gode del patrocinio di Regione FVG, Commissione Donna Pari Opportunità, Anci FVG, Comune di Pordenone, oltre a numerosi altri Comuni e all’associazione Uniti contro la violenza sulle donne.

Dopo il successo della prima edizione, che aveva toccato diversi centri tra le province di Pordenone e Udine, il percorso di quest’anno è partito da Fontanafredda per proseguire verso Dignano, Basiliano, Rivolto, Valvasone Arzene, San Martino al Tagliamento, Pordenone e Porcia, con arrivo previsto nuovamente a Fontanafredda.

Questa mattina la Camminata è arrivata a Pordenone, dove alle 10, presso la panchina rossa di via della Santissima, si è tenuta la commemorazione in ricordo di Touria Errebaibi e della figlia Hiba, uccise nel 2015. La marcia è poi proseguita lungo corso Vittorio Emanuele fino a piazzetta Cavour, dove resterà aperto fino alle 16 un gazebo informativo.

L’assessora alle Pari Opportunità Guglielmina Cucci ha sottolineato come l’iniziativa unisca memoria e impegno concreto: «Parte dalla memoria delle vittime per mandare un messaggio positivo e propositivo, pensando soprattutto ai minori orfani di femminicidio, al loro futuro da costruire e ricostruire. Ben rappresenta la necessità e l’efficacia di una rete che coinvolge l’intera comunità e fornisce un aiuto concreto a chi rimane».

Anche il sindaco Alessandro Basso ha espresso il sostegno dell’amministrazione comunale: «Il significato di questa manifestazione deve indurci a riflettere e investire in percorsi di inclusività, sensibilizzazione ed educazione, affinché simili episodi non accadano più».

In ciascuna tappa, i gazebo presenti offrono la possibilità di ricevere informazioni sui Centri Antiviolenza e sui punti di ascolto attivi sul territorio, grazie alla presenza di personale qualificato, e di fare delle donazioni a favore dei minori orfani di femminicidio.

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