La domanda della regina: quando il teatro incontra la scienza

Trieste – “La domanda della regina” di Guido Chiarotti e Giuseppe Manfridi mette in scena uno scienziato e un drammaturgo, binomio insolito per un copione teatrale, ma che incarna e riflette in palcoscenico una delle tante anime di Trieste, quella di “città della scienza”.

Si tratta di un debutto assoluto nel cartellone del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
La prima nazionale è il 25 aprile, repliche fino al 14 maggio. In Sala Bartoli del teatro Rossetti di Trieste.

“La domanda della regina” esprime compiutamente il progetto dello Stabile regionale di creare un teatro che parli in modo interessante del presente, affrontando argomenti anche inusuali, affidandosi a compagini artistiche di valore.

Il testo inedito che ora giunge all’esordio è stato infatti commissionato a Manfridi e Chiarotti. Il primo è detentore della “sapienza” teatrale, con la sua esperienza d’attore, di premiato drammaturgo e scrittore. Il secondo è invece un nome importante nel mondo scientifico che è naturale incontrare in contesti come la SISSA o il CNR, un fisico e un imprenditore che ha studiato da scienziato il comportamento della materia, da imprenditore ha creato e diretto un’azienda, e che oggi si occupa di mercati dei beni alimentari e di editoria.

Il loro fruttuoso incontro sul piano creativo – avvenuto su invito del direttore dello Stabile regionale Franco Però – regalerà un esempio di teatro vivo e sicuramente sorprendente, attraverso l’elaborazione registica di Piero Maccarinelli.

«Why did nobody notice it?» (Come mai nessuno si è accorto di tutto ciò?) ecco la domanda della Regina da cui il titolo della commedia. La regina Elisabetta nel 2008, a seguito del crollo della Lehman Brothers, perse 18 milioni di sterline… Cifra non trascurabile, nemmeno per la sovrana  d’Inghilterra, che alla prima occasione, alla London School of Economics, rivolse la famosa domanda al gotha degli esperti in materia, che riconobbero di esser stati incapaci di prevedere il rischio e di considerare nella sua interezza il sistema.

Questa notizia dovrebbe dar sollievo all’angoscia di Dario, uno dei protagonisti della commedia.

Giovane pubblicista e trainer in una palestra, egli ha affidato i suoi risparmi ad un consulente finanziario, ed ha perso tutto. Lo spettacolo lo ritrae alla fine di una cena, mentre si intrattiene con l’ultimo commensale, un importante Professore cui vorrebbe “estorcere” qualche buon consiglio in fatto di finanza.

È proprio il professore a raccontargli della regina, invitandolo ad osservare la situazione – certo drammatica per Dario, ma tutto è relativo! – secondo un’ottica più oggettiva, in un sistema che va compreso senza confondere fra “complicato e complesso”, senza perdere la freddezza e la chiarezza dell’analisi. L’arrivo di Annalisa, una comune amica, permette il fiorire di esemplificazioni e citazioni da un lato, e dall’altro lo sviluppo di un dialogo e un plot piacevoli e curiosi che accompagnano lo spettatore in un raro intreccio di scienza e teatro.

Seguendo il rapporto fra i tre personaggi, infatti, il pubblico si troverà a seguire le teorie di Darwin o gli errori di due grandi economisti americani come Reinardt e Rogoff, considererà il sistema delle vincite al totocalcio e gli otto individui al mondo che sono più ricchi di metà degli abitanti della terra. Rifletterà sulla borsa di New York e sulla necessità dell’uomo di scommettere: gioco, perdita, debito, colpa… oppure anche vittoria, ricchezza, certezza.

Il gioco della complessità si amplifica, e contagia il dialogo come il plot, grazie al lavoro drammaturgico realizzato a quattro mani da Giuseppe Manfridi e Guido Chiarotti, ben valorizzato dalla elegante regia di Piero Maccarinelli e dall’interpretazione di Adriano Braidotti (Dario), Ester Galazzi (Annalisa) e Francesco Migliaccio (il professore).

Le scene e i costumi sono di Andrea Stanisci, le musiche di Antonio Di Pofi, le luci di Alessandro Macorigh.

“La domanda della regina” è una nuova produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e va in scena da martedì 25 aprile a domenica 14 giugno alla Sala Bartoli per il cartellone della Prosa. Di martedì e venerdì le repliche iniziano alle ore 19.30, mercoledì, giovedì e sabato 29 aprile alle ore 21, mentre le pomeridiane sono in programma di domenica e anche sabato 6 e 13 maggio con inizio alle ore 17.

Per i posti ancora disponibili ci si può rivolgere presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti o accedere attraverso il sito www.ilrossetti.it alla vendita on line. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511

[Serenella Dorigo]

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