La Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia impegnata in cinque esercitazioni: le foto

Trieste – “L’eccezionale qualità della nostra Protezione civile si conferma grazie all’evoluzione sempre più aggiornata dei sistemi organizzativi e dei modelli di risposta alle situazioni di crisi: il Friuli Venezia Giulia, in questo campo, è un’eccellenza internazionale”.

Lo ha dichiarato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Protezione Civile, Riccardo Riccardi, a margine di una giornata “clou” per i volontari PC: in tutto il Friuli Venezia Giulia si sono svolte il 20 ottobre 5 esercitazioni che hanno visto impegnati 564 volontari con 148 mezzi. a Cividale del Friuli, Trieste, Fontanafredda, Claut, Azzano Decimo e in altre località, per rischio sismico, antincendio boschivo, Piano Comunale Emergenza.

Mobilitata anche la popolazione: ”Il coinvolgimento della popolazione – ha detto Riccardi – è un elemento di importanza strategica per una risposta efficace alle situazioni di crisi: la cultura della prevenzione permette di rispondere in modo efficace e con immediatezza in caso di catastrofe, massimizzando le potenzialità di salvezza di persone e beni”.

Mentre a Cividale del Friuli l’esercitazione si è incentrata sulla preservazione dei beni culturali in caso di calamità, a Trieste il focus è stato quello degli incendi boschivi.

Da alcuni anni infatti il Carso non è più una distesa arida senza vegetazione, ma grazie alla riforestazione e ad un clima che si sta facendo via via più caldo è divenuto un bosco a tutti gli effetti, una confluenza di tante piante di ogni tipo, cespugli, arbusti, alberi piccoli e ad alto fusto.

Un patrimonio da difendere, assieme alle pregiate coltivazioni di vite e di ulivo che stanno tornando sui pastini del costone carsico.

Vista la morfologia del terreno, molto diversa anche in zone ristrette, il compito della forestale e della protezione civile Anti Incendi Boschivi (A.I.B.) è molto impegnativo. Gli strumenti tecnologici di ultima generazione in questi casi possono essere decisivi.

Ultimo ritrovato in termini di logistica è un tablet con mappatura del territorio sulla cartina a monitor del campo base, che funge da indicatore di posizione e da punto sulle mappe inserite al suo interno.

A questo va aggiunto l’uso delle coordinate per spostarsi in maniera precisa, a seconda delle decisioni prese dal D.O.S. (Direttore Operazioni Spegnimento).

Nella giornata del 20 ottobre, 70 persone fra volontari, forestali e personale specializzato, hanno dato vita ad una esercitazione che prevedeva la simulazione di un grosso incendio nella ex zona carri dietro l’abbandonata caserma militare di Banne con l’aggravante del problema delle linee elettriche poste proprio dentro il perimetro dell’incendio.

I tablet in dotazione a tutte le squadre impegnate hanno permesso in neanche un’ora e mezza di predisporre la squadra pronta a fronteggiare il fuoco.

Maggiori difficoltà ha incontrato la complessa opera di sospensione della corrente dalle linee interessate dal fuoco, infatti dall’allarme fuoco e relativo tempo reale per staccare la corrente ci sono volute ben tre ore, un ritardo impensabile per gli incendi carsici, spesso alimentati dal forte vento.

Nel Debriefing, elogi per la prontezza di intervento delle squadre impegnate, ma anche una riflessione sulle complicazioni burocratiche che non agevolano la lotta contro il fuoco.

Tocca quindi ai vertici di forestale, P.C. e Enel, trovare un pratico metodo per interrompere rapidamente qualsiasi tratto di linea elettrica che si dovesse trovare interessato da incendi.

Di seguito la fotogallery a cura di Stefano Savini (tutti i diritti riservati):

Queste le squadre impegnate sul Carso triestino: Forestale di Opicina\Banne e Duino\Aurisina, Protezione Civile di Trieste, Monrupino, Sgonico, Duino\Aurisina, San Dorligo, Muggia e Monfalcone. All’esercitazione erano presenti il vicesindaco di Trieste, vari esponenti della Protezione Civile di Palmanova e due tecnici Enel.

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