L’adesione ai vaccini contro il Covid-19 rallenta. Il rischio è di non raggiungere immunità di gregge

Ronchi dei Legionari (Go) – L’adesione alla campagna vaccinale contro il Covid-19 sta rallentando, anche per quanto riguarda le ultime fasce di popolazione alle quali è stata estesa. È questo il dato di fatto che sta emergendo negli ultimi giorni in Friuli Venezia Giulia.

D’altra parte lo scetticismo sui vaccini era stato già segnalato da un sondaggio Pagnoncelli pubblicato lo scorso 21 aprile sul “Corriere della Sera”: sono proprio i cittadini del Nord Est i più contrari al vaccino. Dall’indagine emerge che il 18% delle persone del NE “sicuramente non farà il vaccino” mentre il 19% “non è sicuro di volerlo fare”. Solo il 60% lo ha fatto già o è convinto di fare il vaccino.

In questo momento invece “è fondamentale tenere ben presente che i vaccini sono lo strumento più efficace nella lotta al Covid-19 e che tutti i prodotti usati in Italia e in Friuli Venezia Giulia sono sicuri e garantiscono le stesse prestazioni”.

Così ha affermato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, intervenendo all’attivazione del punto vaccinale di Ronchi dei Legionari al Palasport Armando Filiput.

“L’auspicio – ha concluso Riccardi – è quindi che questa tendenza, la quale appare abbastanza in linea con quella dell’adesione al vaccino anti-influenzale, si inverta quanto prima. Al momento, infatti, il nostro sistema sanitario ha sia una buona disponibilità di vaccini sia la capacità di somministrarli a un numero elevato di persone”.

Un’adesione pari al 60% come ipotizzato dal sondaggio non garantirebbe infatti quella “immunità di gregge” necessaria per ritornare ad una vita normale. Per ottenere questo risultato infatti occorre raggiungere tassi vicini all’80% di popolazione vaccinata.

Print Friendly, PDF & Email
Condividi