“L’Oreste” di Francesco Niccolini: una contaminazione fra teatro e graphic novel va in scena al Teatro Rossetti

Trieste  – «A prima vista “L’Oreste” può sembrare un monologo, dato che in scena c’è un solo attore in carne e ossa. Ma quel che attende lo spettatore è ben altro: grazie alla “mano” di Andrea Bruno, uno dei migliori illustratori italiani, e alla collaborazione con il Festi­val Lucca Comics, lo spettacolo si popola di personaggi attraver­so una continua interazione tra presenza scenica e disegno ani­mato» spiega Francesco Niccolini, autore dello spettacolo che ha  debuttato alla Sala Bartoli dall’11 gennaio alle ore 19.30 e replica fino a domenica 16 per il cartellone “Scena Contemporanea” del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

L’attore a cui si fa riferimento è Claudio Casadio, bravissimo e toccante, ironico e sfumato nel ruolo del titolo: un uomo recluso nel manicomio dell’Osservanza a Imola, che vive degli incontri e con i dialoghi vivaci con i medici, una sorella che gli fa visita, soprattutto con  l’Ermes, il suo compagno di stanza, uno schizofrenico convinto di essere un ufficiale aeronautico di un esercito stranie­ro tenuto prigioniero in Italia. Si scopre però che Ermes non esiste e forse non vengono a fargli visita nemmeno le altre figure che hanno punteggiato la sua vita, che sono rimaste nel suo cuore e nella sua mente, ma che forse lo hanno lasciato solo.

Una solitudine che lo perseguita fin dall’infanzia sfortunata, e che connota ora la sua situazione di malato psichiatrico, una condizione di cui lo spettacolo ha il dono di saper parlare… pur parlando di altro.

In primo piano sono infatti la vita e l’immaginario di Oreste, i personaggi che forse inventa e forse no e che appaiono sullo sfondo e dialogano con lui grazie a una felice e interessante contaminazione fra linguaggio del teatro e della graphic novel, perfettamente concertata in scena dal regista Giuseppe Marini.

«I sogni dell’Oreste, i suoi incubi, i suoi desideri e gli errori di una vita tutta sbagliata – continua Niccolini – trasformano la scenografia e il teatro drammatico classico in un caleidoscopio di presenze che solo le tecniche del ”Graphic Novel Theater” ren­dono realizzabile: un impossibile viaggio tra Imola e la Luna at­traverso la tenerezza disperata di un uomo abbandonato da bambino, e che non si è più ritrovato».

“L’Oreste” è una riflessione sull’abbandono e sull’amore ne­gato. Su come la vita spesso non faccia sconti e sia impietosa. E su come, a volte, sia più difficile andare da Imola a Lucca che da Imola sulla Luna.

“L’Oreste” va in scena alla Sala Bartoli alle ore 19.30 martedì 11 e venerdì 14 gennaio, alle ore 21 il mercoledì, giovedì e sabato e replica alle ore 17 domenica 16 gennaio. Per biglietti e prenotazioni si suggerisce di rivolgersi alla Biglietteria del Politeama Rossetti, agli altri consueti punti vendita, o via internet sul sito www.ilrossetti.it. L’ingresso in sala sarà consentito solo ai titolari di certificazione “Super Green Pass” ed è necessario indossare la mascherina FFP2. Informazioni anche al numero del Teatro 040.3593511.

 

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