Luci ed ombre per le imprese del Fvg: Confcommercio e Confindustria presentano i dati

Udine – Confcommercio e Confindustria hanno comunicato i dati del terzo trimenstre 2022. Le imprese scontano gli effetti negativi del caro energia. Peggiora la fiducia delle aziende, tiene l’occupazione.

Terziario

Nel terziario del Friuli Venezia Giulia tiene la fiducia nella propria attività economica in vista della fine dell’anno. E pure i ricavi, soprattutto nei servizi e nel turismo, e l’occupazione: le imprese fanno leva sui propri organici nonostante la crisi. Non solo: quasi un’impresa su tre chiede credito per investimenti.
Si assiste tuttavia, in una congiuntura che permane difficilissima, a una diminuzione delle nuove aziende e a una crescita delle cessazioni.

Il quadro emerge dall’Osservatorio curato per Confcommercio Fvg da Format Research e presentato a Trieste, nella sede della Confcommercio, dal direttore scientifico della società di ricerca Pierluigi Ascani, alla presenza dell’assessore regionale alle Attività produttive Sergio Bini.

«La situazione per le nostre imprese è a luci e ombre – commenta il presidente regionale Giovanni Da Pozzo con i colleghi presidenti di Gorizia Gianluca Madriz, di Pordenone Fabio Pillon e di Trieste Antonio Paoletti –. Da un lato c’è una sostanziale tenuta del sistema, dall’altro lo scenario internazionale, ancora segnato dal conflitto in Ucraina, dall’impatto dell’inflazione e dall’aumento dei prezzi, impone la massima responsabilità per affrontare i prossimi mesi di emergenza economica, nel contesto del passaggio determinante del Pnrr».

Oltre 45mila le imprese del terziario in FVG

Le imprese extra agricole registrate in Fvg sono oltre 68mila. Le imprese del terziario costituiscono il 66% del totale (sono oltre 45mila imprese attive). Il numero delle imprese del terziario nuove iscritte è però in diminuzione rispetto allo scorso anno: dalle 335 del terzo trimestre 2021 alle 313 del terzo trimestre 2022. Al contrario, il numero di cessazioni risulta essere in netto aumento rispetto allo scorso anno: da 416 a 1.017.

Peggiora dunque il saldo tra «nuove nate» e «cessate»: da -81 (terzo trimestre 2021) a -704 (terzo trimestre 2022).

Se la situazione di crisi dovuta all’inflazione persiste, fa sapere Ascani, sono a rischio circa 850 imprese del terziario Fvg e quasi 2.800 posti di lavoro. La stima del rischio di chiusura delle imprese Fvg (1,9%) è peraltro molto inferiore rispetto al dato medio nazionale, pari al 4,2%.

Il clima di fiducia

Nel terzo trimestre del 2022 si assiste ad un peggioramento della fiducia nell’andamento dell’economia del paese da parte delle imprese del terziario del Fvg. Il peggioramento del clima di fiducia è dovuto all’aumento abnorme del costo delle materie prime energetiche. In leggero peggioramento anche la fiducia delle imprese del terziario nell’andamento della propria attività economica. L’indicatore, tuttavia, è destinato a migliorare in vista della fine dell’anno, ovvero delle prossime festività natalizie, quando tornerà a quota «47» (a giugno era a «49»).

Congiuntura economica

Nel terzo trimestre del 2022 è sceso l’indicatore relativo ai ricavi delle imprese del terziario Fvg. Il dato di previsione al 31 dicembre è però in netto miglioramento, passando a «48» rispetto al precedente «44». I ricavi tengono soprattutto grazie alla spinta delle imprese del turismo e dei servizi alle imprese.
 Peggiora ancora, al punto tale da risultare quasi «fuori scala», l’andamento dei prezzi praticati dai fornitori alle imprese del terziario Fvg. In miglioramento la situazione occupazionale anche nel terzo trimestre del 2022.

Situazione finanziaria

In leggero peggioramento la capacità delle imprese del terziario del Fvg nel fare fronte al proprio fabbisogno finanziario. Del tutto evidente il rapporto di causalità rispetto all’aumento dei costi dei fornitori.

Diminuisce la percentuale di imprese che hanno chiesto credito nel trimestre. Altissima la percentuale delle imprese che ricevono il credito del quale hanno bisogno. Residuale la percentuale delle imprese alle quali non viene accolta la domanda di credito. Il 62% delle imprese ha fatto richiesta di credito per esigenze di liquidità e cassa, il 27% per effettuare investimenti, l’11% per la ristrutturazione del debito.

Quasi un terzo delle imprese del terziario Fvg chiede credito per fare investimenti: si tratta di un’ottima notizia. In questo quadro, i giudizi degli imprenditori del terziario del Fvg circa i costi ai quali il credito viene concesso risultano peggiorati rispetto allo scorso trimestre (indicatore in calo): il credito costa di più.

Industria

L’indagine trimestrale di Confindustria Friuli Venezia Giulia prende in considerazione i dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confindustria Udine.

Nel terzo trimestre 2022 la produzione industriale regionale è diminuita del 5,9% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno e del 10,8% rispetto ai tre mesi precedenti.

Le imprese della regione – è l’analisi degli industriali – dopo un primo semestre positivo (+0,7% rispetto ai primi sei mesi del 2021) scontano ora gli effetti dei costi energetici e dell’incertezza a seguito del conflitto in Ucraina.

In deciso calo le vendite nel trimestre estivo, più accentuato per il mercato interno (-3,3% la variazione tendenziale) rispetto a quelle all’estero (-1,2%). In flessione anche la dinamica del portafoglio ordini: -9,4% rispetto allo scorso anno e -12,1% rispetto a tre mesi fa.

“Segnali preoccupanti”, osserva Confindustria, anche riguardo l’utilizzo degli impianti produttivi, con un tasso sceso dall’83,9% del primo semestre al 77,5% del terzo trimestre.

Con riferimento ai singoli comparti, in forte calo la produzione nell’industria siderurgica (-11,1% rispetto al terzo trimestre 2021), del legno e del mobile (-12,3%), della carta (-8,4%), dovuto anche a blocchi produttivi per picchi dei prezzi dell’energia.

Minore la flessione nella meccanica (-1,6%). In aumento l’alimentare (+12,9%) che ha beneficiato della stagione turistica estiva. Stabile al momento l’occupazione.

 

Nella foto Confcommercio FVG: Da sinistra Pierluigi Ascani (direttore Format Research), Giovanni Da Pozzo (presidente Confcommercio Fvg), Sergio Bini (assessore regionale Attività produttive), Antonio Paoletti (presidente Confcommercio Ts), Gianluca Madriz (presidente Confcommercio Gorizia).

Print Friendly, PDF & Email
Condividi