Luigi Bergamin ideatore dell’omicidio del maresciallo Antonio Santoro si è costituito ieri alla giustizia francese

Udine – È notizia di ieri 29 aprile che Luigi Bergamin, ex militante dei PAC (Proletari Armati per il Comunismo), si è costituito alla giustizia, in Francia. Va così ad aggiungersi al gruppo di terroristi delle Brigate Rosse rifugiati in Francia arrestati nei giorni scorsi ai fini dell’estradizione in Italia.

Bergamin deve scontare una pena di 16 anni e 11 mesi di reclusione come ideatore dell’omicidio del maresciallo Antonio Santoro, capo degli agenti di polizia penitenziaria ucciso a Udine il 6 giugno 1978 da Cesare Battisti (saperne di più: https://it.wikipedia.org/wiki/Omicidio_di_Antonio_Santoro).

L’8 aprile per Bergamin sarebbe scattata la prescrizione, ma i termini sono stati interrotti dal magistrato di sorveglianza milanese Gloria Gambitta su richiesta del pm Adriana Blasco, che ha dichiarato Bergamin “delinquente abituale”.

La vicenda giudiziaria di Bergamin e degli altri italiani terroristi delle Brigate Rosse rifigiati in Francia è stata seguita sul posto dalla magistrata di collegamento italiana a Parigi, Roberta Collidà, in stretta cooperazione con i colleghi francesi.

Ieri Collidà si trovava a Roma per una riunione al ministero di Giustizia, destinata a fare il punto sull’operazione, denominata “Ombre Rosse”, e i suoi sviluppi nei prossimi giorni.

La questione degli ex terroristi italiani rifugiati in Francia si era sbloccata con l’incontro a distanza l’8 aprile scorso tra i ministri della Giustizia dei due Paesi.

“Quella degli Anni di Piombo è una ferita ancora aperta, l’Italia non può più aspettare” aveva detto la ministra della Giustizia Marta Cartabia, sottolineando l’urgenza di dare subito seguito alla richiesta di assicurare alla giustizia gli ex terroristi, prima che per alcuni scattasse la prescrizione.

Un’esigenza compresa da Eric Dupond-Moretti, ministro della Giustizia del governo francese, che per la prima volta per il suo Paese aveva ammesso la necessità di “fare presto”.

La ministra Cartabia in un’intervista ha aggiunto che la vicenda costituisce “una pagina da chiudere, non una vendetta” (cfr. https://www.agi.it/politica/news/2021-04-29/terrorristi-cartabia-calabresi-tobagi-dantona-12361408/)

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