“O sin int civîl, nô furlans”: anche l’Arengo Friulano contro la partita Italia-Israele

Udine – Alla vigilia della partita di calcio tra Italia e Israele, valida per le qualificazioni ai Mondiali di calcio 2026, che si giocherà domani martedì 14 ottobre alle ore 20:45 allo stadio Friuli di Udine, cresce la preoccupazione per la sicurezza e aumentano le voci contrarie. L’incontro è accompagnato da varie proteste in città: è infatti previsto un corteo pro-Palestina a cui secondo gli organizzatori parteciperanno circa 10.000 partecipanti, che partirà alle 17:30 da piazza della Repubblica fino a piazza Primo Maggio.

La partita ha ottenuto un livello di rischio massimo (4 su 4) dall’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, e la città è blindata con zone rosse intorno allo stadio e un ampio piano di sicurezza, anche antiterrorismo.

Le misure prevedono limitazioni al traffico e controlli severi, dato il timore di infiltrazioni di frange violente collegato sia alla manifestazione sia all’evento calcistico. Le misure di sicurezza sono imponenti. Era stata ipotizzata la presenza anche di agenti del Mossad in città ma la notizia è stata smentita. Massima la protezione della delegazione israeliana, con l’hotel Friuli, dove alloggiano gli ospiti israeliani, blindato.

Sono attese appena 5.000 persone allo stadio, su una capienza di circa 25mila spettatori, sia per timori di disordini sia perché è stato accolto l’invito al boicottaggio.

La partita è al centro di forti controversie politiche e sociali provenienti da ampi settori della società civile e delle forze politiche, con appelli a boicottaggi e proteste organizzate sia in città che in altre sedi. La raccolta firme lanciata da AVS-Possibile contro la partita ha oltrepassato le 30mila firme.

Amnesty International ha promosso iniziative di protesta e intende posizionare uno striscione di dieci metri allo stadio con la scritta “Stop al genocidio”. Amnesty è stata inoltre protagonista domenica 12 ottobre di un incontro svoltosi al Centro Ernesto Balducci di Zugliano dal titolo “Gaza, ferita dell’umanità: Il tradimento del diritto internazionale” con: Riccardo Noury (portavoce nazionale di Amnesty International Italia) e Tina Marinari (coordinatrice delle campagne di Amnesty International Italia), che hanno presentato il Report sul genocidio stilato dalla stessa Amnesty, appena uscito; Raffaele Oriani (autore per la casa editrice People e giornalista che si è licenziato da La Repubblica in protesta con la linea editoriale pro-Netanyahu), che ha parlato della complicità dei media italiani che lui definisce “la scorta mediatica del genocidio”; Giulia Marini (giornalista e attivista per i diritti umani), che ha concluso la mattinata illustrando l’importanza e il ruolo delle sanzioni internazionali.

Il sindaco di Udine non sarà sugli spalti ed ha annunciato che parteciperà invece ad una veglia di preghiera per la pace. Il Comune di Udine era invece presente con una delegazione alla Marcia per la pace Perugia Assisi, svoltasi domenica 12 ottobre: “La presenza del Comune di Udine alla Marcia vuole essere un segno concreto di impegno per la pace e contro le guerre in tutto il mondo” ha dichiarato l’assessore comunale Federico Pirone. “Il risultato della tregua in corso in Medio Oriente, che allevierà le sofferenze dei palestinesi e che finalmente ha riportato a casa gli ostaggi israeliani rapiti dai terroristi di Hamas nella tragedia del 7 ottobre, è anche frutto della grande mobilitazione che si è sviluppata in tante aree del nostro pianeta – compresa la nostra città. Una pressione nata dal basso, attraverso una presa di posizione diffusa contro l’orrore che si è consumato a Gaza, ad opera del governo Netanyahu”.

“Ora serve una gestione ordinata di un evento che non volevamo, che il Governo ha imposto e la Regione sponsorizza, e su cui la destra locale continua a speculare. E ridicolo lamentarsi dei disagi dopo aver voluto la partita. L’appello che vorremmo condividere è per una pace duratura in Medio Oriente e per evitare infiltrazioni di violenti magari venuti da fuori città, in una manifestazione che ci auguriamo pacifica come tutte quelle svolte a Udine finora”. Lo affermano i segretari del Pd provinciale e cittadino di Udine Luca Braidotti e Rudi Buset, in vista della partita. “Siamo grati al lavoro delle forze dell’ordine – aggiungono gli esponenti dem – che faranno rispettare l’ordinanza per la gestione dell’ordine pubblico garantendo la sicurezza e il legittimo diritto a manifestare e a esprimere il pensiero”.

Anche l’Arengo Civico Friulano si è espresso a maggioranza a favore di una dichiarazione di aperto dissenso nei riguardi dell’imposizione al capoluogo friulano di una gara sportiva la cui serenità è inficiata da gravissime accuse internazionali di genocidio pendenti su Israele. “Prima di ogni altro, si rispetti l’onore della città, figlia di Aquileia patriarcale, scuola di antico riconoscimento delle identità e delle differenze! O sin int civîl, nô furlans!” ha rimarcato il “camerarius” del parlamentino storico locale, interpretando il più antico orgoglio cittadino della Capitale del Friuli Storico.

Critiche alla partita provengono peraltro anche da destra. Il movimento Forza Nuova è stato protagonista lunedì 13 ottobre di un Flash Mob per dire no al match. Alla presenza del vicesegretario nazionale, Luca Castellini, e della responsabile regionale Gloria Callarelli, Forza Nuova ha sottolineato l’asservimento di governo e istituzioni, comprese quelle sportive, ai vari poteri.

Luca Castellini ha parlato del sionismo e di come Forza Nuova da sempre vi si opponga: “Dal 1997 denunciamo il potere sionista, un potere che vuole creare la sua egemonia sul mondo con guerre e violenza e che ha già fatto oltre 60 mila morti in Palestina. Noi siamo per un solo Stato, modello Svizzera: quello Palestinese”. Per quanto riguarda lo sport, Castellini ha lanciato una provocazione: “Abbiamo il solito due pesi e due misure: come mai la Russia non gioca e Israele sì?”.

Callarelli, invece, ha denunciato il tradimento del centrodestra: “Siamo schifati dal governatore Fedriga che sarà alla partita, una partita sporca di sangue. Da un Vannacci che pensa che lo Stato della Palestina non esiste, forse dovrebbe rileggersi il Vangelo, dal Mossad che agisce indisturbato nel nostro Paese, da Salvini che difende Netanyahu e da un governo che fa affari con i sionisti”.

Infine Oliver Budai, rappresentante di Lotta Studentesca, ha denunciato il pericolo della legge che vorrebbe introdurre Gasparri, una legge che impedirà di esprimersi liberamente sul sionismo: “Proveranno a zittirci e indottrinarci fin dalle scuole: basta a questi governi succubi”.

Condividi