Operai specializzati introvabili in FVG, colloqui deserti. L’analisi della CGIA di Mestre
FVG – Il Friuli Venezia Giulia si piazza al secondo posto in Italia per difficoltà nel trovare operai specializzati, con un tasso del 55,3% che supera di gran lunga la media nazionale del 47,8%. Una situazione critica che vede la regione preceduta solo dal Trentino Alto Adige (56,5%), nell’ambito di un mercato del lavoro in profonda trasformazione.
La regione seconda in Italia per difficoltà di reperimento, Pordenone e Gorizia tra le province più in crisi
I dati elaborati dall’Ufficio Studi della CGIA di Mestre, basati sui report Unioncamere-Ministero del Lavoro del 2024, presentano un quadro allarmante: gli imprenditori segnalano notevoli difficoltà nel reperimento di operai specializzati, e quando la selezione ha successo servono in media quasi cinque mesi per completare positivamente il processo di inserimento.
È la provincia di Pordenone a detenere il primato nazionale negativo, con il 56,8% di difficoltà di reperimento, seguita da Bolzano e Trento (56,5%). Anche Gorizia non è da meno, piazzandosi al quarto posto nazionale con il 56,1%. La provincia di Udine registra il 55,2%, mentre Trieste chiude con il 53,2%.
Il fenomeno assume contorni ancora più critici se si considera che in quattro casi su dieci l’insuccesso nel trovare questi profili è determinato dall’assenza totale di candidati al colloquio. Carpentieri, gruisti, fresatori, saldatori e operatori di macchine a controllo numerico, figure fondamentali per l’economia regionale, stanno diventando sempre più rare.
Le cause
Le cause di questo divario tra domanda e offerta sono molteplici. Da un lato, la denatalità e l’invecchiamento della popolazione riducono la disponibilità di forza lavoro. Dall’altro, molti candidati non possiedono le competenze tecniche richieste, evidenziando il persistente gap tra formazione scolastica ed esigenze produttive.
Ma c’è anche un cambiamento generazionale profondo nei confronti dell’attività lavorativa: rispetto al periodo pre-Covid, i giovani cercano sempre più occupazioni che garantiscano flessibilità, autonomia e tempo libero, mostrando minor propensione ad accettare lavori con orari prolungati o condizioni fisicamente gravose.
Settori più critici
I settori più colpiti sono l’edilizia e il manifatturiero. Nel primo mancano carpentieri, ponteggiatori, cartongessisti e gruisti. Nel settore legno sono introvabili verniciatori ed ebanisti, nel tessile-abbigliamento modellisti e confezionisti, nella metalmeccanica tornitori e saldatori certificati.
Per il trimestre agosto-ottobre 2025, il Friuli Venezia Giulia prevede 28.070 nuove assunzioni, di cui Pordenone 7.150, Udine 11.490, Gorizia 3.880 e Trieste 5.550. Numeri significativi che però rischiano di rimanere sulla carta se non si troverà una soluzione al problema dell’irreperibilità degli operai specializzati.
Una sfida che il Friuli Venezia Giulia condivide con tutto il Nordest, l’area geografica italiana dove nel 2024 è stato più difficile reperire questi lavoratori, in controtendenza rispetto al Mezzogiorno dove il fenomeno è meno accentuato.