Pordenone: Polizia e Carabinieri sgominano una pericolosa banda di rapinatori

Pordenone – Polizia e Carabinieri hanno sgominato una banda di rapinatori composta da nove persone, due italiani e sette stranieri, tutti originari dell’africa sub-sahariana, che avevano commesso numerosi furti e rapine sia a danno di provati cittadini che di negozi e ipermercati. Fatti commessi tutti tra febbraio e aprile di quest’anno.

I componenti del gruppo criminale erano già gravati da precedenti penali e di polizia. Alcuni di loro erano senza fissa dimora.

Gli episodi criminosi hanno destato notevole scalpore e allarme sociale nella cittadinanza pordenonese. Molteplici le richieste d’aiuto giunte nei mesi scorsi alle sale operative sia dei Carabinieri che della Polizia di Stato da parte di vittime, spesso stranieri o giovanissimi, che lamentavano di essere state derubate del telefono cellulare, o di capi d’abbigliamento o altri effetti personali.

Il gruppo agiva con una ferocia e una violenza inaudita, aggredendo le vittime che rifiutavano di consegnare quanto da loro richiesto; decine le denunce presentate negli ultimi mesi nei confronti dei componenti di gruppo che non esitavano a delinquere pochi minuti dopo essere stati controllati dalle forze dell’ordine che da tempo ormai monitoravano quotidianamente le loro azioni.

Numerosi sono stati anche gli interventi da parte delle forze dell’ordine per furti consumati presso supermercati e piccoli market di generi alimentari. Anche in questo caso se il gruppo veniva scoperto non esitava a commettere atti violenti per guadagnare la fuga.

In considerazione della gravità dei fatti denunciati, la Procura di Pordenone ha coordinato una rapida attività investigativa congiunta della Squadra Mobile della Questura di Pordenone e del Comando Compagnia Carabinieri di Pordenone, richiedendo ed ottenenendo l’emissione di sette misure cautelari al Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Pordenone a carico degli appartenenti del gruppo.

Oggi, all’esito di un intervento congiunto degli agenti della Squadra Mobile e dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico – Squadra Volante della Questura di Pordenone e di militari  dalla Sezione Operativa e Sezione Radiomobile del NOR coadiuvati dalle Stazioni CC di Pordenone e Fiume Veneto (PN) cinque di loro, K. B. nato in Costa d’Avorio il 01/05/2003, A. K. Nato in Ghana il 03/03/1999, G. C. nato in Costa d’Avorio il 22/12/1992, F. S. nato a Noto il 07/02/2005, B. R. nato in Ghana il 16 settembre 2001, sono stati arrestati e tradotti in carcere.

Altri due, H.Z. nato in Marocco il 24/11/2000 e N. N. nato in Congo il 16/11/2003 sono stati invece sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione presso la polizia giudiziaria.

Altri due componenti del gruppo, M.V. ventiquattrenne originario dell’Angola e D. S.. ventenne italiano, sono stati infine deferiti in stato di libertà per alcuni dei fatti contestati nell’ordinanza.
diciassette i capi d’imputazione formulati a carico del gruppo nella richiesta di misura cautelare avanzata dalla locale Procura e integralmente accolta dal Giudice delle Indagini Preliminari di Pordenone che nell’ordinanza ha in più passaggi evidenziato l’agire particolarmente cruento del gruppo che dimostrava elevata sfrenatezza e compulsione criminale.

In particolare agli arrestati vengono contestate quattro rapine aggravate, cinque furti aggravati, un’estorsione; in quattro episodi le vittime hanno riportato lesioni, anch’esse oggetto di specifica imputazione. A K.B., viene contestato anche il reato di resistenza e di rifiuto di fornire le proprie generalità.

Gli arrestati agivano sempre con particolare crudeltà come quando lo scorso 26 aprile non esitavano a colpire ripetutamente con calci e pugni, e anche mediante un tirapugni, un cittadino pakistano che aveva richiesto la restituzione del pacchetto di sigarette poco prima rubatogli dal branco.

Nell’occasione la vittima aveva riportato la frattura delle ossa del metacarpo di entrambe le mani e varie contusioni ed escoriazioni con una prognosi di trenta giorni.

In altre occasioni gli arrestati oltre a derubare e minacciare le vittime, sempre scelte a caso, avanzavano loro vere e proprie richieste estorsive come verificatosi in danno di un minore al quale era stato richiesto il pagamento della somma di 30 euro se avesse voluto ottenere la restituzione dell’iphone rubatogli poco prima degli stessi.

In un’altra occasione il gruppo si rendeva autore di un tentato scippo della borsa di una donna in prossimità del ristorante I-Sushi in via Beato Odorico; la donna nell’occasione rovinava per terra rimanendo ferita.

A riprova della particolare ferocia del gruppo, del tutto privo di freni inibitori, quanto accaduto lo scorso mese di marzo quando gli arrestati dopo aver sottratto delle bottiglie dagli  scaffali di un market del centro cittadino di fronte alla richiesta del titolare dell’attività di ottenere il pagamento delle bottiglie lo avevano colpito con un violento pugno al volto procurandogli gravi lesioni e prima di darsi alla fuga.

Oggi per loro si sono aperte le porte del carcere; dopo essere stati bloccati e controllati in prossimità della Stazione FS in un intervento congiunto di Carabinieri e Polizia i cinque sono stati associati presso le case circondariali di Pordenone e di Udine a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Contestualmente gli agenti della Compagnia Carabinieri di Pordenone hanno dato esecuzione alla misura dell’obbligo di presentazione alla P.G. a carico degli altri due.

 

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