Porti di Trieste e Monfalcone, il commissario straordinario Antonio Gurrieri si è dimesso dalla carica
Trieste – Il 29 luglio scorso Antonio Gurrieri ha formalizzato le sue dimissioni dall’incarico di commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, rinunciando contestualmente alla propria candidatura alla presidenza dell’ente.
In una nota inviata al ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini e al presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, Gurrieri ha spiegato di aver compiuto “un passo indietro per senso di responsabilità e rispetto verso l’Autorità”, con l’obiettivo di tutelare l’istituzione in un momento di forte attenzione pubblica e di tensioni interne.
Secondo quanto riportato dalla stampa locale e da alcune testate specialistiche, le motivazioni di questa decisione sarebbero dovute ad un’indagine della Procura di Trieste, tuttora in corso, per presunto riciclaggio e flussi finanziari sospetti, in cui sarebbe coinvolta una società austriaca fondata dallo stesso Gurrieri nel 2016 e alcune società di Singapore.
Pur non riguardando attività svolte all’interno del sistema portuale triestino, tali rilievi hanno creato un clima di incertezza che il commissario uscente ha inteso arginare.
L’uscita di scena di Gurrieri aggiunge un ulteriore elemento di instabilità alla governance del porto, già segnata negli ultimi mesi da tensioni interne e revoche di deleghe.
Sul fronte istituzionale, il presidente Fedriga ha subito annunciato la necessità di un confronto con il Governo per individuare “il percorso più idoneo da seguire” in vista della nomina di un nuovo commissario, auspicando che le scelte future siano rapide e basate su competenza e merito.
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. La segretaria regionale del Partito Democratico Caterina Conti ha sottolineato come «il porto di Trieste non possa più permettersi ulteriori ritardi», invitando sindaco, Regione e Governo a farsi carico con urgenza di una soluzione che assicuri continuità gestionale e trasparenza.
Il consigliere regionale PD Francesco Russo ha parlato di un «caos certificato» e di un «totale fallimento» dell’attuale maggioranza di centrodestra. Secondo la nota di Russo, i vertici nazionali e locali della Lega e di Fratelli d’Italia avrebbero privilegiato logiche di spartizione piuttosto che la scelta di professionisti adeguati.
Sul versante del lavoro portuale, sindacati e operatori guardano con preoccupazione alla fase di incertezza che si apre ed auspicano una gestione provvisoria rapida e non impattante su traffici e investimenti.
L’Autorità portuale, nel suo sito ufficiale, ha confermato che l’iter per la nomina del nuovo commissario è già in corso e che, nell’immediato, il vice commissario assumerà funzioni di garanzia per garantire l’ordinaria amministrazione e il prosieguo delle attività logistiche.
I porti di Trieste e Monfalcone sono snodi di rilevanza strategica per i corridoi europei e per le relazioni commerciali con l’Est e il Nord Europa. La rapidità e la trasparenza con cui verrà superata la fase di transizione amministrativa saranno determinanti per preservare la competitività dello scalo e la fiducia degli operatori marittimi, industriali e finanziari che hanno posto il porto di Trieste al centro di importanti piani di sviluppo infrastrutturale.