Preoccupazione per chiusura confini, sindaci di Gorizia e Nova Gorica si incontrano alla Transalpina

Gorizia – Il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna e Samo Turel, il suo omologo di Nova Gorica, si incontrano in piazza della Transalpina sabato 21 ottobre, alla vigilia del loro viaggio alla Fiera del libro di Francoforte, dove domenica, insieme, riceveranno il testimone di città europea della Cultura GO!2025. Il loro simbolico incontro vuole ribadire l’amicizia tra i popoli nonostante la chiusura dei confini.

Ziberna nei giorni scorsi aveva inviato una lettera al ministro dell’interno Matteo Piantedosi manifestando preoccupazione per la sospensione degli accordi Schengen ai confini con la Slovenia, pur concordando sull’esigenza di sicurezza.

Anche il sindaco di Nova Gorica, Samo Turel, aveva espresso perplessità sul ritorno dei controlli al confine tra Italia e Slovenia.

Il sindaco si augura che questa misura “possa essere sufficiente come deterrente per arginare il transito illegale di migliaia di migranti in Italia (16mila nell’anno in corso) attraverso la ‘rotta balcanica’ tra i quali anche potenziali terroristi. Il governo ha assicurato che il controllo sarà proporzionato per causare il minor impatto possibile sulla circolazione transfrontaliera e sul traffico merci”.

Ziberna ha ricordato anche “le sofferenze e le difficoltà vissute sulla nostra frontiera quando, in epoca Covid, la Slovenia fece altrettanto per altre ragioni”.

Ziberna ha quindi rimarcato “la nostra preoccupazione” per quello che i controlli al confine possono comportare per i comuni cittadini, invitando “a tener conto di come i territori di Gorizia e Nova Gorica non possono vedere interrotte le loro frequentazioni perché moltissimi sono coloro che vivono da una parte e lavorano dall’altra parte del confine. Inoltre l’approssimarsi della Capitale europea della cultura 2025 di Nova Gorica e Gorizia ha incentivato relazioni in tutti i settori tra cittadini, imprese, istituzioni. Il confine è peculiare e rappresenta un modello in Europa”.

Maggioranza e opposizione, visioni opposte sui confini

Anche alcuni consiglieri regionali di minoranza hanno manifestato le loro perplessità al riguardo, specie dopo le affermazioni di alcuni esponenti della maggioranza.

In particolare il consigliere regionale Michele Lobianco, di Forza Italia, parlando della protezione del “patrio suolo” ha affermato che “il confine orientale, finalmente, è diventato la nuova linea del Piave che non può essere valicata”.

Ribatte il consigliere Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia-Civica FVG): “La chiusura dei confini decisa dal Governo è un fatto decisamente preoccupante, che riporta la nostra regione a epoche in cui la linea di separazione fra Stati diversi aveva un impatto nefasto sulla vita delle comunità e in netto contrasto con la storia di una terra dall’identità plurale e inclusiva, nata dalla coesistenza di culture diverse”.

Il capogruppo del Patto auspica inoltre che “la chiusura sia davvero temporanea e che, a livello internazionale, si faccia ogni sforzo possibile per superare tensioni oggi così forti”.

“Mi auguro anche – conclude Moretuzzo – che nessuno, né a livello statale, né a livello regionale, voglia mettere in atto azioni strumentali, alimentando paure e contrapposizioni che non servono a risolvere i problemi e impediscono di affrontare temi complessi come quelli dei flussi migratori e della prevenzione del terrorismo, in modo serio e razionale”.

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