Sale al 4,11% il tasso di positività al Covid-19 in Friuli Venezia Giulia

Trieste – Sale al 4,11% il tasso di positività al Covid-19 in Friuli Venezia Giulia, trainato dal crescente numero di persone colpite dal virus in particolare a Trieste ma con incidenza in aumento anche nelle altre città capoluogo.

A Trieste si registra una prevalenza – il numero delle persone attualmente testate positive ogni mille abitanti – pari a 4 ed in tre comuni limitrofi al capoluogo giuliano si hanno picchi fino all’11%.

La task force regionale rileva che i contagi riguardano una quota consistente di persone non vaccinate.

Resistono le residenze per anziani, dove non sono stati registrati contagi tra gli ospiti.

Sono 13 le persone ricoverate in terapia intensiva mentre ammontano a 61 i pazienti ospedalizzati in altri reparti.

Anche a livello nazionale la diffusione del Covid-19 è in rapido aumento rispetto alla settimana precedente, appena al di sotto della soglia di 50 casi settimanali per 100.000 abitanti.

Le Regioni/Province autonome a rischio di entrare in zona gialla salgono da 4 a 18.

“Il rischio zona gialla è alle porte e sarà questo il vero limite alla libertà di espressione – ha detto il prefetto di Trieste Valerio Valenti in occasione della conferenza stampa di commiato. – Se si continua così, allora le manifestazioni si dovranno organizzare in altro modo”.

“Pur essendo d’accordo con chi evoca un possibile divieto alle manifestazioni perché veicolo di proliferazione della pandemia, che è un elemento oggettivo, dall’altra parte però da rappresentante dello Stato dico anche che esiste il diritto di manifestare, previsto dalla Costituzione e non sarà quindi di certo un prefetto a dire se una manifestazione si fa o meno in base alla crescita o decrescita di una pandemia”, ha proseguito Valenti.

“Lo deve dire qualcun altro, ma le scene che abbiamo visto in piazza Unità e al porto sono l’evidenza del rischio di un propagarsi della pandemia”. E ha aggiunto: “Ringrazio la collettività anche per l’osservanza delle regole imposte in questi mesi, anche durante i lockdown, quando ci sono state forti compressioni alle libertà individuali. Tuttavia non mi spiego come parte di questa stessa comunità osservante ora sembri completamente avulsa dallo stesso contesto in cui ci siamo mossi per mesi”, ha concluso.

“I cortei e gli assembramenti non possono trascinarci di nuovo nell’incubo dei contagi e degli ospedali in emergenza: le manifestazioni a ripetizione, senza cautele e senza l’uso delle elementari misure di protezione personale, stanno diventando un vero fattore di rischio per la popolazione e per le attività economiche. Occorre che le autorità locali e nazionali valutino provvedimenti intesi a mettere in sicurezza la salute della maggioranza dei cittadini, esposta deliberatamente a rischio da alcune migliaia di persone che vanno richiamate e messe di fronte alla loro responsabilità”.

Lo afferma la presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani, alla luce della crescita dei contagi di Covid-19 in regione.

Per la parlamentare “la manifestazione del pensiero è libera ma deve essere espressa nei limiti delle norme di sicurezza dettate dall’epidemia. Né ci si illuda che Trieste, ormai divenuta un vero e proprio focolaio, resti un’isola. Le persone che partecipano ammassate ai cortei – aggiunge Serracchiani – vanno e vengono anche da altre parti della regione e non solo, creando uno scambio pericoloso ed espandendo l’area in cui il Covid torna ad attecchire. Senza contare le centinaia di persone costrette alla quarantena per contatti con manifestanti positivi”.

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