Si è svolta a Roma la prima udienza del processo a carico degli assassini di Giulio Regeni

Roma – Un’attesa di otto anni. “Erano otto anni che aspettavamo questo momento. Finalmente speriamo che il processo possa partire” hanno dichiarato i legali dei genitori di Giulio Regeni, Claudio e Paola, al termine della prima udienza del processo a carico dei quattro agenti dei servizi segreti egiziani – il generale Tariq Sabir, i colonnelli Athar Kamal e Uhsam Helmi e il maggiore Magdi Ibrahim Abdel Sharif – accusati del sequestro e dell’omicidio del ricercatore italiano ucciso al Cairo nel 2016.

Le eccezioni preliminari. L’udienza del 20 febbraio 2024 è stata dedicata alle eccezioni preliminari presentate dai difensori degli imputati. Le questioni sollevate includono la nullità del decreto che dispone il giudizio per indeterminatezza del capo di imputazione e difetto di giurisdizione. Inoltre, le difese hanno chiesto di comunicare all’autorità egiziana la sentenza della Consulta italiana, che ha aperto la strada al processo.

La replica della Procura. La Procura di Roma, rappresentata dal procuratore aggiunto Sergio Colaiocco, ha replicato alle eccezioni, sostenendo che sono già state respinte in passato da altri giudici e chiedendone il rigetto.

La decisione del giudice. Il giudice si è riservato di decidere sulle eccezioni nella prossima udienza, fissata al 18 marzo 2024.

Un processo di grande rilevanza. Il procedimento potrebbe vedere la partecipazione di ex premier, ex ministri e funzionari che all’epoca dei fatti ricoprivano ruoli apicali nei servizi di sicurezza e alla Farnesina. La Presidenza del Consiglio si è costituita parte civile e ha sollecitato un risarcimento di 2 milioni di euro in caso di condanna degli imputati.

Le speranze della famiglia Regeni. “Una giornata molto importante”. Così i genitori di Giulio Regeni, Claudio e Paola, entrando nel tribunale di Roma per l’udienza. L’avvocato Alessandra Ballerini, una dei legali dei genitori di Giulio Regeni, ha espresso la speranza che il processo possa finalmente dare inizio alla ricerca della verità: “Dopo la decisione della Consulta che rafforza molto la nostra posizione, speriamo di potere avere un processo contro chi ha fatto tutto il male del mondo a Giulio”.

Un caso emblematico. La morte di Giulio Regeni ha acceso un faro sulle violazioni dei diritti umani in Egitto e sulla necessità di fare chiarezza su un caso che ha colpito profondamente la comunità nazionale.

Espressioni di solidarietà. Fuori dalla cittadella giudiziaria si sono radunate molte persone per offrire sostegno ai familiari, esibendo uno striscione con la scritta “Verità per Giulio Regeni”.

 

 

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