Sicurezza fuori casa: cresce la paura anche in Friuli Venezia Giulia, soprattutto tra donne e giovani

Roma – È stato presentato a Roma nei giorni scorsi il primo Rapporto Univ-Censis dedicato alla sicurezza fuori casa. Diciamo subito che la nostra regione non ne esce bene.

Il fatto che il prestigioso istituto di ricerca demoscopica abbia dedicato un nuovo report all’argomento è un segnale della maggiore sensibilità dei cittadini rispetto a questo tema. Difficile stabilire se l’attenzione pubblica è stata indotta da forze politiche che hanno puntato i fari sulla sicurezza oppure se sussiste una percezione basata su dati oggettivi.

Certamente il numero allarmante di femminicidi sta contribuendo a creare uno stato di insicurezza più marcato, specie tra le giovani cittadine. Esiste poi l’aspetto delle truffe online e delle frodi informatiche, in aumento, un fenomeno che inquieta perché nuovo e legato a tecnologie di cui non tutti sono padroni.

La percezione del rischio

L’indagine offre una fotografia aggiornata della percezione del rischio nella vita quotidiana degli italiani, evidenziando un aumento generalizzato della paura, in particolare tra le donne e i giovani. Anche il Friuli Venezia Giulia rispecchia questo trend, con un crescente senso di insicurezza che si accompagna a un aumento effettivo dei reati denunciati nel 2024.

Secondo il rapporto, il 94,2% degli italiani desidera sentirsi tranquillo quando si trova fuori casa, mentre l’89,3% vuole essere al riparo da episodi di criminalità. Una larga maggioranza, il 75,8%, ritiene che negli ultimi cinque anni muoversi per strada sia diventato più pericoloso, percezione che si accentua tra le donne, dove la percentuale sale all’81,8%. Il dato più allarmante riguarda la paura serale o notturna: il 67,3% delle donne dichiara di non sentirsi al sicuro quando rientra a casa in quelle fasce orarie, un disagio che si riflette anche in Friuli Venezia Giulia.

La paura ha già un impatto diretto sulle abitudini. Quasi quattro italiani su dieci hanno evitato di uscire per timore di subire aggressioni o rapine, e il dato sale al 52,1% tra i giovani, categoria che si percepisce particolarmente esposta.

Andamento effettivo dei reati

Il rapporto documenta anche l’andamento reale dei reati in Italia. Nel 2024 sono stati denunciati complessivamente 2.388.716 reati, con un aumento del 2% rispetto all’anno precedente e del 3,8% rispetto al 2019. Tra i reati in crescita spiccano le violenze sessuali, salite del 34,9% in cinque anni, e le rapine in strada, aumentate del 24,1%. Siamo però ancora molto lontani dai 2.812.936 reati del 2014, ed è ancora presto per dire se la crescita a cui stiamo assistendo sia solo una tendenza di breve periodo o sia, invece, foriera di un vero e proprio cambio di ciclo.

Tuttavia, la crescita registrata negli ultimi due-tre anni, con incrementi percentuali significativi in alcune tipologie di reati come rapine, estorsioni e violenze sessuali, solleva interrogativi importanti sulla natura di questo trend.

Da un lato, potrebbe trattarsi di una flessione congiunturale, legata a fattori temporanei come la fine delle restrizioni pandemiche, che hanno modificato le dinamiche sociali e la propensione a denunciare, o a una maggiore attenzione e capacità investigativa delle forze dell’ordine che porta a un aumento delle denunce. Dall’altro, alcuni segnali indicano la possibilità di un cambio di ciclo, con una ripresa strutturale di fenomeni criminali predatori e violenti, che richiederebbe un adeguamento delle strategie di prevenzione e contrasto.

La situazione in Friuli Venezia Giulia

In Friuli Venezia Giulia, pur con un tasso di reati inferiore alla media nazionale e una buona posizione nel dato di sicurezza relativa, si osserva un aumento dei delitti denunciati (+5,8% nel 2023 rispetto al 2022) e un incremento rilevante di alcune categorie di reati, come le rapine (+61% dal 2019 al 2023) e le estorsioni, che più che raddoppiano in cinque anni.

Nel quadro nazionale infatti, alcune città del Friuli Venezia Giulia si distinguono per un incremento significativo delle denunce. Gorizia ha registrato una variazione del +10,6% rispetto al 2023, Trieste dell’8,9% e Udine dell’8%. Le tre province si collocano tra le dieci con il maggior aumento percentuale in Italia: Gorizia è quinta, Trieste settima e Udine nona. La media nazionale si attesta sul +2%. Solo Monza e Brianza (+12,4%), Trento e Padova (+11,1%) e Reggio Emilia (+10,8%) fanno segnare dati peggiori.

Il ricorso alla sicurezza privata

Di fronte a questo scenario, il ricorso alla sicurezza privata sembra rappresentare un rifugio sempre più importante. Il 74,4% degli italiani considera fondamentale la presenza di operatori della vigilanza per la tutela del territorio e il 73,5% afferma di riporre fiducia in queste figure professionali. Più di 12 milioni di persone hanno chiesto assistenza a società di sicurezza privata almeno una volta, mentre quasi 8 milioni lo hanno fatto in situazioni considerate potenzialmente pericolose.

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