Tagliamento tra conservazione e protezione delle località a valle: la polemica dopo l’intervento di Mario Tozzi
Lignano Sabbiadoro (Ud) – Dopo le recenti dichiarazioni del noto geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi, pronunciate lo scorso 13 giugno durante la sua “lectio magistralis” al festival Lignano 180°, si accende in Friuli Venezia Giulia un confronto serrato tra tutela ambientale e sicurezza idraulica. Con l’affermazione provocatoria «Non vorremmo mica sbarrare il corso naturale del Tagliamento per salvare Latisana», Tozzi ha riaffermato l’importanza di preservare la naturalità del fiume, considerandolo tra gli ultimi grandi corsi alpini europei a conservare la morfologia a canali intrecciati e senza arginature artificiali. In tal modo, ha avanzato l’ipotesi di candidare il Tagliamento a patrimonio UNESCO, un percorso già sostenuto da associazioni come WWF e da autorevoli studiosi della materia.
Queste osservazioni però hanno incontrato la ferma opposizione di amministratori e rappresentanti istituzionali, tra cui la consigliera regionale Maddalena Spagnolo (Lega FVG). In una nota diffusa il 17 giugno, la consigliera critica aspramente la divulgazione di posizioni “prive di contraddittorio” che rischiano di sacrificare la sicurezza delle comunità sull’altare di un ambientalismo ideologico.In particolare, Spagnolo stigmatizza la frase pronunciata da Tozzi: “non vorremmo mica sbarrare il corso naturale del Tagliamento per salvare Latisana”.
Richiamando i piani nazionali e regionali per la gestione del rischio idraulico – come il Piano stralcio per la sicurezza del Tagliamento – Spagnolo sottolinea che lo storico bacino di Latisana è esposto ai pericoli derivanti da precise condizioni idrologiche: la portata in arrivo a valle supera spesso la capacità dell’alveo e richiede interventi di laminazione che, in altre aree italiane (ad esempio Vicenza o Pisa), si sono già dimostrati efficaci . Inoltre, con la presentazione di un’interrogazione alla Giunta regionale, Spagnolo ha chiesto alla Commissione parlamentare per i servizi radiotelevisivi di intervenire per garantire pluralismo e correttezza dell’informazione su temi così sensibili.
Anche il sindaco di Latisana, Lanfranco Sette, ha reagito con forte critica alle dichiarazioni di Mario Tozzi sul Tagliamento, definendo le sue parole uno «sfregio alle vittime» delle esondazioni del fiume.
Il fiume, con i suoi 178 km e un bacino di circa 2.900 km², nasce a oltre 1.200 m sul Passo della Mauria, attraversa la montagna friulana e scorre verso il mare tra Lignano e Bibione. È l’ultimo grande fiume alpino a mantenere un alveo non incanalato, a canali intrecciati e con piene naturali, condizioni che favoriscono la presenza di habitat fluviali fragili ma vitali, con oltre quaranta specie di orchidee spontanee. Si tratta di una zona di biodiversità tra le più integre d’Europa (tagliamento.org). Le acque, arricchite da sedimenti di dolomia e rocce vulcaniche delle Alpi Carniche, contribuiscono inoltre alla qualità del mare Adriatico, influenzando anche microclimi locali.
Il portale tagliamento.org ricorda inoltre che appare prossima la realizzazione di infrastrutture nel medio corso, come casse di espansione e traverse filtranti, potenzialmente in conflitto con i valori ambientali e paesaggistici del fiume, così come definiti dalle direttive comunitarie.
Quanto emerge dallo scambio tra Tozzi e Spagnolo testimonia la coesistenza di due visioni non facilmente conciliabili: da un lato la tutela integrale del fiume, parola d’ordine dell’ambientalismo e della comunità scientifica, dall’altro l’esigenza pragmatica di proteggere territori storicamente vulnerabili come quello di Latisana e della Bassa Friulana. Sebbene la candidatura UNESCO vada nella direzione di preservare un patrimonio unico, una parte delle istituzioni insiste sulla necessità di opere strutturali, come casse di laminazione e canali scolmatori, per mitigare il rischio di esondazioni.
In questo quadro, appare sempre più urgente il coinvolgimento di istituzioni, scienziati ed enti locali in un processo decisionale trasparente e condiviso, come già auspicato in battaglie come quelle dell’associazione Assieme per il Tagliamento, delle università regionali e del WWF.