Wartsila: firmato l’accordo di prosecuzione attività fino a settembre 2023

Trieste – Wartsila Italia, sigle sindacali, Confindustria Alto Adriatico, Regione Friuli Venezia Giulia e Ministero delle imprese e del made in Italy hanno firmato un accordo che prevede anche un percorso per la reindustrializzazione del sito.

L’intesa è stata raggiunta durante la notte del 29 novembre a Roma nell’ambito del tavolo di crisi avviato per lo stabilimento triestino.

Così l’assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen: “Le attività Dct nello stabilimento di Bagnoli della Wartsila proseguiranno fino al 30 settembre 2023 ed entro questa data l’azienda si impegna a non riattivare alcuna procedura di licenziamento collettivo. Contestualmente viene avviato un percorso di reindustrializzazione del sito con l’obiettivo di tutelare i posti di lavori sia dei dipendenti della Wartsila sia di quelli dell’indotto. Un risultato per il quale ringraziamo il Ministero delle imprese e del made in Italy che ha convocato su richiesta della Regione il tavolo di crisi, e in particolare il sottosegretario Bergamotto per la disponibilità e l’attenzione dimostrata su questo tema, e le parti sociali per il lavoro svolto nel corso di questa complessa trattiva”.

Rosolen ha chiarito che “per la Regione era fondamentale che l’accordo tracciasse un quadro di garanzia a difesa sia dei dipendenti sia di uno stabilimento strategico per lo sviluppo del Friuli Venezia Giulia e del Paese, di modo da avviare un percorso condiviso che porti alla reindustrializzazione del sito di Bagnoli della Rosandra. L’intesa raggiunta sancisce, inoltre, che l’azienda dovrà presentare il proprio piano industriale triennale, nel quale dovranno essere contenute le prospettive di sviluppo per le attività non interessate dalla cessazione e i relativi investimenti”.

L’accordo prevede infatti come obiettivo comune di tutti i sottoscrittori la garanzia della vocazione industriale dello stabilimento di Bagnoli, che deve continuare a essere adibito a produzioni ad elevato valore aggiunto, adeguate a valorizzare l’elevato livello professionale delle maestranze e a produrre ricadute positive sul territorio di riferimento, anche mediante l’inserimento della produzione svolta nel sito in filiere strategiche a livello nazionale e tenuto anche conto della possibilità di realizzare sinergie con imprese operanti sul territorio regionale in settori produttivi ad alta tecnologia e competitive a livello globale.

L’assessore ha quindi rimarcato che “la firma dell’accordo consente alla Regione e al Governo, per quanto di loro competenza, di valutare con le parti sociali e Wartsila Italia il possibile accesso agli ammortizzatori sociali conservativi per assicurare la prosecuzione dell’attività produttiva negli impianti di Bagnoli della Rosandra, mentre organizzazioni sindacali e Confindustria si attiveranno per assicurare gli ammortizzatori sociali ai lavoratori dell’indotto. Questo accordo è il punto di partenza del processo di reindustrializzazione certamente più praticabile con stabilimenti in ordinarietà produttiva”.

Il documento conferma inoltre l’intenzione di Wartsila di mantenere in Italia le attività legate a ricerca e sviluppo e service del sito di Trieste.

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