Elettronica, crisi Flex: sciopero e richieste al Ministero per scongiurare tagli al personale

Trieste – È stato richiesto dai sindacati e dai parlamentari del FVG un tavolo di crisi urgente per la Flex di Trieste, azienda che produce componentistica elettronica: 280 dipendenti rischiano il licenziamento.

La Regione FVG segue direttamente la vertenza insieme al Ministero dello Sviluppo economico per confrontarsi con la proprietà. Il presidente della Regione Massimiliano Fedriga ha dichiarato che “questa scelta è inaccettabile se è dettata da una delocalizzazione”.
“Fortunatamente – ha aggiunto – esiste già una norma nazionale che prevede una forte penalizzazione per chi delocalizza e quindi su questo mi auguro che la proprietà sia pronta a un confronto con le istituzioni perché situazioni come queste non sono accettabili”.
I sindacati Fiom Cgil, Uilm e Fim Cisl nel tardo pomeriggio di giovedì 12 maggio hanno diramato un breve comunicato manifestando la loro preoccupazione in merito all’esito di un incontro che si è svolto al Ministero dello sviluppo economico tra la direzione della Flex, il ministero stesso e le istituzioni locali.

Le segreterie territoriali di Fim, Fiom e Uilm hanno reso noto che, “secondo indiscrezioni trapelate da fonti governative”, a seguito di un incontro al Mise tra la direzione di Flex, il Ministero e le istituzioni locali, la Flex avrebbe annunciato circa 200 esuberi diretti e 80 interinali.

I sindacati hanno chiesto “l’immediata convocazione del tavolo ministeriale” e il “supporto di tutte le istituzioni”, proclamando per oggi “un’assemblea generale in sciopero”. Alla Flex, come avevano già riferito i sindacati, sono impiegati circa 600 addetti.

“Convocare con estrema urgenza a Roma il tavolo di crisi al Mise con le parti datoriali e sindacali di Flex e i soggetti istituzionali competenti territorialmente, al fine di salvaguardare ogni singolo posto di lavoro e scongiurare la delocalizzazione della Flex in Romania”. Lo chiede la presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani, in un’interrogazione al Ministro del Lavoro Andrea Orlando e dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, sottoscritta dalla presidente della commissione Lavoro Romina Mura, a seguito delle notizie riguardanti delocalizzazione e possibili esuberi alla Flex di Trieste, azienda che produce componentistica elettronica.

Relativamente all’ipotesi di delocalizzazione in Romania, la capogruppo dem chiede ai ministri “se Flex abbia fruito di contributi pubblici, accordi con Enti pubblici o comunque di facilitazioni e sostegni, rispetto alle capacità produttive e agli assetti occupazionali”. Serracchiani domanda inoltre dettagli “sulla qualità del rapporto di fornitura con Nokia e con Enel, quali driver intesi a reperire nuova clientela, e se tale ricerca sia stata esperita dal management di Flex”.

Nell’interrogazione Serracchiani ricorda “gli interventi istituzionali che hanno visto il concorso della regione Friuli Venezia Giulia e del Governo nazionale, a partire dal 2017 fino alla fine del 2018, che hanno permesso di superare situazioni di stasi o crisi potenzialmente gravi e consolidare le condizioni occupazionali dei lavoratori”, fino alle “voci di delocalizzazione” già circolate nel 2019 e alle recenti rassicurazioni della dirigenza che “ha ribadito la primaria strategicità dello stabilimento triestino”.

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