“La classe” di Vincenzo Manna regia di Giovanni Marin stasera unica data al Politeama Rossetti di Trieste

Trieste – Dopo le due precedenti sospensioni, “La classe” toccante spettacolo sul mondo della scuola scritto da Vincenzo Manna e diretto da Giovanni Marin, va in scena stasera venerdì 13 maggio alle ore 20.30, data unica,  al Politeama Rossetti di Trieste.  È un appuntamento del cartellone “Scena Contemporanea” del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

È in scena, in tutta Italia, dal 2017 “La classe” di Vincenzo Manna, diretto da Giovanni Marini: un autore fra i più interessanti delle ultime generazioni e un regista versatile, colto e di grande sensibilità intrecciano i loro linguaggi per un progetto molto particolare, di cui il pubblico ha recepito immediatamente il valore.

Il lavoro di data-storytelling da cui ha tratto ispirazione la drammaturgia di Vincenzo Manna infatti si basa su oltre duemila interviste rivolte da Techné a giovani tra i 16 e i 19 anni, che hanno spiegato la  loro relazione con gli altri e hanno riflettuto sul loro rapporto con il tempo, inteso come capacità di legare il presente con un passato anche remoto e con un futuro non prossimo.

È dunque la concretezza della realtà e del nostro tempo, è il nodo delle questioni che lacerano la società civile reale a fare da pilastro a questa commedia, che con decisione tocca il cuore dei problemi e allo stesso tempo sorprende per vitalità ed empatia.

Al centro dello spettacolo è il mondo della scuola, inquadrato in un contesto particolare: ci troviamo infatti in un Istituto Comprensivo specializzato in corsi professionali che avviano al lavoro, situato in una cittadina europea dei giorni nostri, in cui si vive una dura crisi economica e sul piano sociale una situazione di disagio, disordini e criminalità: un vortice che si autoalimenta e sembra inarrestabile. A rendere le conflittualità ancor più esacerbate, nell’area di periferia dove sorge la scuola, è la prossimità con lo “Zoo” uno dei campi profughi più vasti del continente, al cui interno i rifugiati sono trattenuti da un muro imponente. In quella scuola chiaramente difficile, entra al primo impiego Albert  – interpretato da Andrea Paolotti – un trentenne, straniero di terza generazione, laureato in Storia: deve tenere un corso di recupero pomeridiano per sei studenti sospesi per motivi disciplinari. Il Preside – ruolo sostenuto dal bravissimo Claudio Casadio, già applaudito in questa stagione ne “L’Oreste” – disillude subito il giovane insegnante: il corso ha l’unico scopo di far recuperare i crediti ai ragazzi e la scuola ha interesse a farli uscire diplomati il prima possibile…

Ma la passione dell’insegnante crea un punto di dialogo e fa breccia nella rabbia dei ragazzi: Albert lascia le linee suggerite dal Preside e assieme agli allievi partecipa a un bando europeo per le scuole superiori sul tema “I giovani e gli adolescenti vittime dell’Olocausto”. E non si tratta dell’Olocausto che la Storia, il passato ci hanno fatto conoscere: ma di quello che – in un assurdo perpetuarsi di orrori ed errori – sta avvenendo ora, proprio nell’area da cui provengono i rifugiati dello “Zoo”. I ragazzi allora “entrano” in quella che è anche la loro Storia e non sempre in modo prevedibile: per allievi e insegnate quel corso assumerà un significato profondo e indelebile.

Per biglietti e prenotazioni si suggerisce di rivolgersi alla Biglietteria del Politeama Rossetti, agli altri consueti punti vendita, o via internet sul sito www.ilrossetti.it. L’ingresso in sala sarà consentito indossando la mascherina FFP2. Informazioni anche al numero del Teatro 040.3593511.

Foto Federico Riva

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