Mozione di fiducia a Fedriga: sì compatto del Centrodestra, SSK si astiene, 16 contrari

Trieste – Con 27 voti favorevoli, 16 contrari e un’astensione, il Consiglio regionale ha approvato la mozione di fiducia alla Giunta Fedriga, presentata dai capigruppo della Maggioranza e primo firmatario Antonio Calligaris (Lega). Il documento, discusso nella seduta odierna, chiude una settimana segnata da tensioni politiche interne al Centrodestra, ma non ha modificato gli equilibri in Aula.

L’unica novità è arrivata dall’astensione di Marko Pisani, consigliere della Slovenska Skupnost, componente del gruppo del Partito Democratico, che ha preferito non schierarsi né a favore né contro. Un gesto inatteso che, pur non incidendo sull’esito del voto, è stato notato da più parti.

Tra gli assenti, Francesco Martines (Pd), giunto a voto concluso, e Andrea Cabibbo (FI), assente per congedo. Il presidente del Consiglio Mauro Bordin, in linea con la prassi istituzionale, ha scelto di non partecipare alla votazione, pur confermando il sostegno alla Maggioranza.

Nel dibattito che ha preceduto il voto, le posizioni sono rimaste nettamente divise. Le opposizioni, in particolare, hanno criticato le recenti scelte della Giunta su temi come la rappresentanza in Consiglio, la sanità e la partecipazione alla fiera di Osaka.

Rosaria Capozzi (M5S) ha parlato di “beghe interne” alla Maggioranza, mentre Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia) ha accusato il presidente di “scivolare verso uno stile da basso impero”, criticando i costi della missione in Giappone. Diego Moretti (Pd) ha ironizzato con riferimenti cinematografici, definendo la situazione “una farsa” e ribadendo le responsabilità della Giunta sui problemi della sanità regionale.

Nelle file del Centrodestra, Roberto Novelli (FI) ha parlato di “chiarimento politico” e non di crisi, rivendicando i risultati economici della regione. Mauro Di Bert (Fedriga Presidente) ha sottolineato la crescita dell’export e la disponibilità di risorse come segno di buona gestione. Claudio Giacomelli (FdI) ha definito il confronto interno alla Maggioranza “naturale” e frutto di un dialogo che ha portato a una sintesi politica condivisa.

A chiudere il dibattito è stato Antonio Calligaris, che ha difeso l’azione della Giunta e citato un sondaggio che attribuisce al presidente Fedriga un gradimento del 63%. Il governatore ha poi preso la parola per rispondere alle critiche. Ha definito “strumentale” l’insistenza sul terzo mandato e ha annunciato l’intenzione di valutare una revisione della rappresentanza riservata alla minoranza slovena, sganciandola dalle attuali alleanze partitiche. A Moretuzzo ha replicato ricordando il successo ottenuto dallo stand Fvg alla fiera di Osaka e le ricadute economiche degli accordi internazionali, come quello con lo Stato della Virginia.

Il voto odierno ha dunque ricompattato la Maggioranza dopo settimane di tensioni. Il dibattito sulla legge elettorale e sul futuro assetto politico della regione, però, resta aperto.

 

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