Viaggio nel tempo per scoprire come gli antichi egizi anticiparono la Blockchain

Se vi dicessi che l’idea di base di un “registro immutabile” ha radici millenarie?

Immaginate di poter viaggiare indietro nel tempo, attraversando i millenni fino a raggiungere le sabbie dorate dell’antico Egitto. Qui, tra le piramidi e i templi monumentali, scoprireste che i concetti fondamentali della moderna blockchain erano già vivi nella mente dei sacerdoti e degli scribi del Nilo. Infatti, gli antichi egizi svilupparono principi che oggi ritroviamo nella blockchain:

  • Autenticazione: i cartigli reali e i sigilli personali funzionavano come “firme digitali” impossibili da falsificare grazie alla complessità geroglifica;
  • Timestamping: gli egizi datavano ogni documento con anno di regno + stagione + mese + giorno. Una volta inciso, diventava un record temporale immutabile e verificabile, come i timestamp della blockchain, che certificano in modo permanentemente quando avviene una transazione;
  • Immutabilità: incidevano informazioni cruciali su pietra per preservarle eternamente.

Pur non utilizzando tecnologie identiche alla blockchain, i principi fondamentali erano gli stessi. Era un “sistema di “certificazione temporale” di 4000 anni fa ancora verificabile oggi. Quando si dice che ogni cosa è collegata al passato, si può fare riferimento anche a concetti come questo.

Cos’è la blockchain?

La blockchain è un registro digitale, crittografato, distribuito e inalterabile, che promette un futuro senza frodi e falsificazioni. Quindi, con la blockchain è possibile risolvere un problema che è vecchio quanto la civiltà stessa: preservare l’autenticità.

Prima dei server e dei registri digitali distribuiti, c’era l’argilla. Nell’antico Egitto e in Mesopotamia, il sigillo cilindrico o lo scarabeo sigillo non erano solo gioielli, ma strumenti di potere e garanzia. Incisi con simboli, figure divine o con il nome del proprietario, venivano impressi su tavolette d’argilla ancora umide per autenticare documenti, sigillare contenitori o certificare accordi commerciali. Un sigillo intatto garantiva l’integrità del contenuto. Anche nel Medioevo, il sigillo che era di ceralacca o di piombo, e veniva usato per garantire autenticità e provenienza.

Dalla fiducia centralizzata a quella distribuita

Ma nel passato, il sistema di certificazione della garanzia di autenticità era centralizzato: dipendeva dall’autorità del re, del notaio o del proprietario del sigillo. Oggi, con la blockchain non ci si affida più a un’entità singola, ma a un’intera rete di computer che lavora in modo trasparente e anonimo.

Possiamo, quindi, dire che ha democratizzato e distribuito la fiducia.

Al tempo nostro, ogni creazione che viene protetta in blockchain porta con sé la sua storia completa, trasparente e immutabile, una genealogia digitale che la rende unica e autentica per sempre. Aziende visionarie come LutinX hanno colto questa opportunità, facendo della protezione della proprietà intellettuale una delle tante missioni. Con la piattaforma Lutinx è possibile creare certificati di autenticità che sono più che semplici documenti: sono impronte digitali incorruttibili, sigilli temporali che seguono un’opera attraverso tutti i suoi passaggi di proprietà.

Con Lutinx un artista può creare un certificato di paternità inoppugnabile per la sua opera, che sia un quadro, un brano musicale o un file digitale. Funziona come un atto notarile, ma è digitale, globale e immutabile. ogni cosa (anche firme di abbigliamento, gioielli, la tracciabilità di tutta la filiera del food, beni di varia natura, documenti) si possono registrare con una “data certa”, ovvero un timestamp che dimostra in modo inequivocabile quando l’opera è stata creata e da chi. Questo registro permanente serve come prova legale in caso di dispute, superando i limiti dei certificati cartacei che possono essere persi, falsificati o danneggiati. E tutto ciò non è davvero cosa da poco.

Il nostro viaggio nel tempo rivela, quindi, che l’innovazione spesso consiste nel trovare nuovi modi per soddisfare antiche necessità umane.

Per concludere, attesto la paternità e l’autenticità di questo articolo attraverso la sua “notarizzazione” in blockchain, con la piattaforma Lutinx, così ogni lettore può eventualmente verificare e distinguere in modo trasparente un articolo verificato da uno non verificato. Ecco l’has code (firma digitale unica e irripetibile che identifica l’autenticità di questo documento):

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