Approvata a larghissima maggioranza la nuova Legge regionale sulla Disabilità

Trieste – Approvata a larghissima maggioranza dal Consiglio regionale, nel pomeriggio di giovedì 27 ottobre, la nuova Legge regionale sulla Disabilità “Interventi a favore delle persone con disabilità e riordino dei servizi sociosanitari in materia” dopo un lungo e costruttivo confronto in Aula.

Il vicegovernatore e assessore con delega alla Salute Riccardo Riccardi

Soddisfazione è stata espressa dal vicegovernatore e assessore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi: “Questa norma – ha detto – rappresenta una delle declinazioni più alte degli atti politici che questa legislatura consegna a tutta la comunità nel momento in cui si avvicina alla sua scadenza, per il suo profondo approccio di tipo culturale. Dà risposte ai bisogni delle persone con disabilità all’interno dei Livelli essenziali di assistenza, recependo una norma dello Stato, e affronta percorsi di equità che per noi sono indispensabili”.

“Il tema fondante della norma, al di là dell’aspetto puntuale della disabilità, riguarda l’inclusione e l’eliminazione delle differenze – ha aggiunto Riccardi -. Vuole dare alle persone capacità di vita, non di sopravvivenza, diventando esempio di risposta a uno dei grandi fenomeni del nostro tempo, quello della cronicità, elemento di fondo che intendiamo affrontare con decisione, per dare risposte sostenibili e concrete ai bisogni di salute della popolazione. Una comunità che, fortunatamente, grazie alla scienza, vive più a lungo, imponendoci di operare imprescindibilmente con modelli organizzativi nuovi”.

“La norma, pilota a livello nazionale, abbraccia tutti gli aspetti della vita della persona con disabilità e della sua famiglia, nel contesto territoriale in cui la persona e i suoi parenti abitano, in sinergia anche con gli enti locali – ha sottolineato Riccardi -. Di principio, guarda a ogni parte della loro esistenza, dai trasporti all’occupazione, dalla cultura al ‘dopo di noi’. Abbiamo tracciato il binario di un lavoro importante, che si basa sull’equità e sull’uniformità del servizio che sarà erogato in maniera omogenea su tutto il territorio della nostra regione, sotto la responsabilità organizzativa delle aziende sanitarie”.

“La norma ci dà un’altra grande opportunità, quella di ridurre l’impostazione di sanitarizzazione delle nostre aziende, così da renderle sempre più sociosanitarie, spostando sul territorio la risposta alle esigenze di salute della comunità, superando la concezione baricentrica ospedaliera” ha aggiunto Riccardi ringraziando tutti coloro che hanno collaborato alla stesura del complesso disegno di legge, la cui versione è stata aggiornata per 60 volte a seguito di confronti che hanno visto l’organizzazione di 35 incontri con tutti i soggetti portatori di interessi.

La relatrice di minoranza Mariagrazia Santoro (Pd)

“L’evoluzione nell’affrontare le molte tematiche relative alla disabilità è certamente un obiettivo condivisibile e necessario. Il ddl 173 raccoglie in modo ambizioso questa sfida, prevedendo però troppi atti successivi, ben 22 in totale tra delibere di Giunta, regolamenti, atti di indirizzo, atti di intesa e linee guida. Per questo, a seguito di un confronto con la Giunta, abbiamo chiesto e ottenuto che gli atti attuativi trovino la necessaria condivisione preliminare nella commissione di merito, in modo che siano chiari esiti e tempi di attuazione sui quali avevamo espresso diverse preoccupazioni”. Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Mariagrazia Santoro (Pd), relatrice di minoranza del disegno di legge 173 “Interventi a favore delle persone con disabilità e riordino dei servizi sociosanitari in materia”.

“Fin dall’esame in commissione – prosegue la dem – avevamo sottolineato le nostre preoccupazioni per una serie di elementi che mostravano criticità, come il passaggio delle competenze dai Comuni alle Aziende sanitarie che si occuperanno del sociale”.

“Introdurre complessità e cambiamenti nel sistema – conclude Santoro – pone ovviamente dei punti di domanda anche per le diversità che caratterizzano i differenti territori compresi nelle attuali aziende. Oggi, riconosciamo con onestà lo sforzo fatto da uffici e Giunta nel comprendere e successivamente approfondire e quindi accogliere diverse delle nostre proposte presentate negli emendamenti”.

Mario Brancati, presidente della Consulta Regionale delle Associazioni delle persone con disabilità

Una tappa molto importante  per il mondo della disabilità – afferma Mario Brancati, presidente della Consulta Regionale delle Associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie,- che plaude soddisfatto per il lavoro svolto.

“È stato un lavoro senza dubbio consistente da parte del team del Vicepresidente  Riccardi, al quale va riconosciuto l’impegno di aver utilizzato un metodo di lavoro trasparente e largamente condiviso, ma anche da parte della stessa Consulta che ha contribuito alla stesura della legge attraverso numerose interlocuzioni e incontri, svolti in tutti i territori provinciali, che hanno visto il coinvolgimento di circa cento associazioni rappresentative del mondo della disabilità, aderenti alla Consulta”.

“La nuova legge rappresenta una evoluzione significativa della LR 41 del 1996. Essa recepisce gli esiti della revisione normativa e culturale del sistema inerente la disabilità, in atto sia a livello nazionale che internazionale, nonché porta a sintesi le migliori esperienze che la nostra Regione ha maturato nel corso degli anni  in tema di disabilità, rendendole attuali  e aprendo a opportunità concrete per innovare il sistema dei servizi entro una nuova cornice di governo”.

“In definitiva, una legge dalla quale le persone con disabilità si aspettano uniformi, eque e concrete risposte. In particolare la legge assicura l’auspicata uniformità di intervento su tutto il territorio regionale, evitando discontinuità, frammentazione e disuguaglianza nell’erogazione degli interventi, aspetti che purtroppo ancora oggi sussistono”.

“La legge garantisce un progetto di vita individualizzato e personalizzato e promuove azioni di integrazione delle politiche regionali (abitative, educative, sanitarie, sociali e dalla mobilità) e afferma finalmente con chiarezza che il sistema sanitario deve farsi carico dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) perché queste prestazioni sono diritti dei cittadini che non sempre sono assicurati”.

“La Consulta, – sottolinea ancora il Presidente Brancati, – è consapevole che la ricaduta concreta  della nuova legge sulla qualità dei servizi e sulla qualità della vita delle persone con disabilità, dipenderà molto sia dalla “forza” dei numerosi atti, che dovranno essere a breve predisposti, ai quali la norma rimanda, sia da come il sistema territoriale (servizi sanitari sociosanitari e sociali, scuola, formazione, lavoro, terzo settore, comuni, imprese, ecc.) evolverà nel far propri gli assunti culturali sui quali poggia la legge”.

“Per la Consulta, questa considerazione si traduce in un rinnovato impegno, poiché, sottolinea il Presidente della Consulta,  il lavoro non è ancora concluso. La nuova legge rappresenta senza alcun dubbio un buon punto di arrivo e, nello stesso momento, anche un buon punto di partenza. Dobbiamo continuare a operare, fiduciosi e  con lo spirito costruttivo fino ad oggi dimostrato, per realizzare compiutamente i contenuti della nuova legge affinché essa esiti davvero in un vero rinnovamento”.

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