Un anno senza eventi. Artisti e maestranze scendono nuovamente in piazza.

Trieste -Oggi, martedì 23 febbraio in piazza Unità d’Italia dalle ore 15, manifestazione regionale di tutto il comparto dello spettacolo e della cultura.

Ad un anno esatto dalle chiusure imposte per decreto, il settore dello spettacolo con le sue maestranze ritorna in piazza per protestare contro una situazione diventata oggettivamente insostenibile, basata poi su basi “scientifiche” ancora sconosciute. L’evento pubblico è organizzato da: Assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori Spettacolo & Cultura FVG, Artemis Rete Tecnici & Maestranze intermittento dello spettacolo, Attrici & Attori Riuniti.

365 giorni di porte chiuse, luci spente, bauli fermi a prendere la polvere, migliaia di lavoratrici e lavoratori a casa, molti dei quali senza nemmeno i c.d. ristori.
Le richieste.
Agli assessorati competenti si richiede la tempestiva erogazione dei ristori già stanziati e la conferma dell’intenzione di assegnare i fondi per le ripartenze sulla base di un’effettiva e certificata ricaduta occupazionale per tutti i professionisti del settore, nessuno escluso. La partita decisiva si giocherà poi, contestualmente, nelle Istituzioni Nazionali alle quali sarà richiesto di prendere in carico alcune istanze con carattere d’urgenza:

  1. lo sblocco immediato e la conseguente erogazione dei ristori rimasti in sospeso causa cambio del comando di Governo;
  2. la concertazione di protocolli di sicurezza per lavoratori, lavoratrici e pubblico che consentano la riapertura tempestiva degli eventi dal vivo, commisurati alla tipologia e alle dimensioni degli stessi;
  3. la convocazione urgente di un tavolo interministeriale che coinvolga lavoratrici e lavoratori del settore dello spettacolo e della cultura;
  4. l’attuazione di una riforma strutturale del settore che tuteli realmente non solo grandi enti e grandi aziende ma anche e soprattutto lavoratrici e lavoratori, le piccole maestranze;
  5. la progettazione e la realizzazione di tutte le misure, economiche e non, necessarie a garantire una vera e totale ripartenza del settore;
  6. provvedimenti finalizzati al finanziamento e al sostegno delle piccole e medie realtà che si occupano di spettacolo e di cultura.

Su quest’ultimo punto c’è da dire che è stato fatto un accordo con la Regione, con la recente approvazione del DDL n.122 Ristori e Ripartenze per il settore Spettacolo e Sport.

Si spera sia solamente un primo passo verso la normalizzazione di un settore che, assieme a quello del Turismo (diretto e indotto), ha sofferto maggiormente per delle norme che si sono rivelate del tutto inadeguate e anche dannose. E’ chiaro, ormai, dopo un anno intero di stop, che nulla hanno a che fare teatri, cinema, concerti, palestre, piscine, con i vari aumenti di “casi” e malati covid durante tutto l’anno 2020 e fino ad oggi.

Il compito è ora del nuovo governo – e presto lo sarà anche per la nuova giunta di Trieste – che dovrà gestire urgentemente e avrà la responsabilità, solo per la regione FVG, di ben 7000 posti di lavoro, 7000 famiglie che attendono risposte, nell’alveo del diritto primario che è quello al lavoro, fonte non solo di guadagno ma di dignità personale.

 
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