Autobus con una cinquantina di profughi dall’Ucraina transita per il confine di Fernetti

Trieste – Un autobus con targa ucraina con una cinquantina di profughi a bordo – donne e bambini e due uomini, di cui uno è l’autista – in fuga dalla guerra è giunto nella mattinata di domenica 27 febbraio al confine di Fernetti (Trieste).

Ad attendere il bus c’erano le forze dell’ordine, Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, che hanno effettuato i regolari controlli di frontiera.

Sono diretti tutti a casa di amici o di conoscenti, prevalentemente al Nord tra Brescia, Vicenza, Milano. Qualcuno è diretto anche a Roma.

L’autobus è uno di quelli utilizzati per i trasferimenti su grandi distanze, probabilmente di una compagnia tedesca, e sarebbe il primo di profughi giunto a Fernetti, primo confine italiano, per chi arriva dall’Est. Stamani presto e ieri erano arrivate alcune auto o poche persone alla spicciolata, su autobus di nazionalità rumena. Questo, invece, sarebbe il primo con targa ucraina.

Sul parabrezza c’è la scritta “Cherkasy – Genova, attraverso Kyiv, Zhytomyr, Rivne, Ternopil, Lviv”.

A bordo ci sono donne e bambini, anche di soltanto pochi mesi, partiti due giorni fa e giunti questa mattina. I rispettivi mariti, hanno detto, sono rimasti in Ucraina a combattere. Tutte hanno lanciato un appello, “torni presto la pace”.

“Sono orgoglioso che la nostra terra accolga donne e bambini che stanno scappando dalla guerra. La Regione Friuli Venezia Giulia farà la sua parte”: così scrive il presidente della Regione Massimiliano Fedriga sui suoi profili social.

Inviti all’accoglienza e alla solidarietà sono giunti anche dalla Chiesa: mons. Andrea Bruno Mazzoccato, vescovo di Udine, nella sua omelia domenicale ha detto che “Mai avremmo immaginato di rivedere nel cuore dell’Europa colonne di mezzi blindati che attraversano le strade di città pacifiche, in mezzo a popolazioni inermi che adesso stanno cercando di resistere. Mai avremmo pensato di vedere file di persone disperate che cercano scampo precipitosamente da quegli strumenti di distruzione”.

Nel Duomo gremito, con numerosi rappresentanti delle istituzioni presenti, tra cui il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin, l’arcivescovo ha rivolto un appello affinché i friulani “siano pronti a accogliere, perché la solidarietà ferma l’avanzata del male. Satana si serve di chi per interessi personali è disponibile a rendere insensibile la sua coscienza: ognuno di noi può attivamente scendere in campo guardando alla propria coscienza e scegliendo il bene”.

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