Bilancio FVG tra crescita e criticità, in Aula confronto serrato sulla manovra da 6,5 miliardi
Trieste – La discussione in Aula di Consiglio regionale sul bilancio, iniziata ieri ed in corso di svolgimento fino al 12 dicembre è entrata nel vivo con la presentazione della manovra di Stabilità da parte dell’assessore alle Finanze Barbara Zilli. Una manovra che supera i 6,5 miliardi di euro e che, nelle intenzioni della Giunta, punta a consolidare la crescita dei servizi e dell’economia del Friuli Venezia Giulia. Il confronto in Aula si è subito animato, con le opposizioni che hanno sollevato diverse questioni di merito legate alla visione complessiva a lungo termine, alle priorità sociali e alla capacità della Regione di tradurre le risorse disponibili in interventi strutturali.
La posizione della Giunta: “Dotazione straordinaria per benessere e sviluppo”
Presentando la manovra, Zilli ha evidenziato come le risorse straordinarie derivino dalle maggiori entrate degli ultimi anni, dalla rinegoziazione dei Patti finanziari con lo Stato e dall’esercizio dell’autonomia regionale, elementi che – secondo l’assessore – hanno permesso al territorio di reagire alle difficoltà economiche dovute alle circostanze geopolitiche, demografiche e climatiche. Le linee strategiche confermate anche per il 2026 riguardano salute, famiglia, sostegno allo sviluppo economico e tutela del territorio, con particolare attenzione alla sicurezza idrogeologica.
Tra gli interventi più rilevanti, Zilli ha richiamato il rafforzamento del fondo per la mitigazione del rischio idrogeologico (12 milioni) e lo stanziamento di ulteriori 30 milioni destinati alla Protezione civile per i ristori a famiglie e imprese colpite dal maltempo di novembre.
Le critiche dell’opposizione: “Visione debole, servizi in sofferenza”
Dai banchi dell’opposizione il giudizio è più articolato e tutt’altro che positivo. Diversi consiglieri contestano una manovra considerata ampia nelle risorse ma non altrettanto incisiva nelle finalità.
Le osservazioni toccano più fronti. Da Alleanza Verdi e Sinistra arriva un giudizio netto sull’insufficienza delle misure rispetto ai problemi strutturali, in particolare in ambito sanitario e ambientale. I servizi territoriali, secondo le critiche, restano fragili e disomogenei, mentre gli investimenti ritenuti necessari per la transizione ecologica non sarebbero sufficienti.
Anche dalle file del Pd e del Patto per l’Autonomia-Civica si sollevano dubbi sulla coerenza strategica della manovra. Tra le principali perplessità figurano la mancata programmazione sul lungo periodo, la frammentazione degli interventi e la presenza di poste di bilancio considerate poco definite. Temi come demografia, casa, welfare, contrasto alla povertà e sostegno ai giovani – osservano i consiglieri – richiederebbero approcci più strutturali. Non manca, inoltre, il richiamo alla crescita economica regionale, giudicata troppo debole rispetto all’aumento delle entrate tributarie.
Complessivamente, l’opposizione accusa la Giunta di non riuscire a trasformare la disponibilità finanziaria in un piano organico capace di rispondere alle difficoltà sociali, economiche e climatiche del territorio.
Il cronoprogramma
Il confronto proseguirà per tutta la settimana, con sedute mattutine e pomeridiane che porteranno all’esame della Nota di aggiornamento al DEFR, del bilancio del Consiglio regionale e dei principali provvedimenti collegati alla manovra: legge collegata, legge di Stabilità e bilancio di previsione 2026-2028. Un programma fitto, che punta a chiudere l’approvazione entro il fine settimana – con la possibilità, venerdì 12 dicembre, di “sforare” nel corso della tarda serata – dopo un passaggio d’Aula che si annuncia particolarmente combattivo.

