Bizze del clima: Carnia sotto la neve. Possibile causa il riscaldamento eccessivo della stratosfera

Udine – Sappada, Sauris, Forni di Sopra ed altre località della Carnia dal 28 aprile ad oggi 5 maggio si trovano sotto ad una candida coltre di neve primaverile.

Il fenomeno, spiega il sito di previsioni 3BMeteo, sarebbe frutto di un riscaldamento della stratosfera, l’ultimo della stagione (il Final Warming) che ha portato l’aria calda verso il polo Nord spodestando quella fredda, che è invece scesa di latitudine.

A dimostrazione dell’anomalia, il 4 maggio scorso la temperatura massima della località turistica di Kangerlussuaq in Groenlandia ha raggiunto i +18°C.

In particolare, riferiscono i meteorologi di 3B, erano 62 anni che sull’Italia non si abbatteva una simile ondata di freddo in piena primavera. L’ultima neve a bassa quota in questa stagione risale nel nostro Paese al 5 maggio 1957.

Anche in quell’occasione l’Italia fu investita da una massa di aria artica che portò la neve fino a quote basse al Centro Nord e fino a quote di bassa montagna al Sud.

Anche il 1991 – spiega il sito meteo – fu un anno freddo per l’Europa, quasi quanto il precedente 1957. In Francia la temperatura minima si è registrata a Brest lo scorso 4 maggio: -0,2°C, un record che datava dal precedente del 7 Maggio 1979.

Per l’Europa centro settentrionale, che registra diverse località con temperature minime sotto zero, è atteso un ulteriore calo termico nella mattinata di lunedì 6 maggio. Sulle Alpi francesi il termometro si è fermato a -10,6°C a 2000m, fino a -3°C a 1000m.

Per Coldiretti, esiste un forte rischio per molte colture, che proprio nel periodo primaverile sono in piena gemmazione. Positive invece per l’agricoltura le abbondanti piogge, dopo che il 2018 si è presentato con circa 1/3 di precipitazioni in meno (-29%) rispetto alla media storica, con crolli del 50% nel centro Italia e del 45% nel Mezzogiorno, anche se al Nord si è verificato un aumento del 5% grazie alla neve abbondante, sempre secondo le elaborazioni Coldiretti.

L’andamento “schizofrenico” dell’inizio del 2019 conferma i cambiamenti climatici in atto che si stanno manifestando in Italia con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi,  con pesanti effetti sull’agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni – conclude la Coldiretti – ha subito danni per 14 miliardi di euro tra alluvioni e siccità.

(Immagine: screenshot livecam Sappada ore 16.00 del 5 maggio 2019)

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