Chiusura dello stabilimento Wartsila: incontro al Mise il 7 settembre, presiede il ministro Giorgetti

Trieste – Il prossimo mercoledì 7 settembre il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti presiederà a Roma il tavolo Wartsila al quale saranno convocati azienda, parti sociali e Friuli Venezia Giulia.

Il nuovo incontro si svolge per trovare una soluzione dopo l’annuncio da parte dell’azienda di voler chiudere lo stabilimento produttivo di Trieste.

Come richiesto dai sindacati, la riunione avrà luogo prima del 14 settembre, quando saranno passati i due mesi dall’annuncio della procedura, poiché trascorso tale termine l’azienda ha un solo obbligo verso il sindacato: discutere di incentivi e della cassa integrazione.

Intanto – informano i sindacati – la protesta prosegue “all’interno della legalità”, “senza mettere a rischio l’incolumità dei lavoratori o farli incorrere in sanzioni”: l’obiettivo rimane il “ritiro della procedura da parte di Wartsila” e quindi lo stop dei licenziamenti annunciati per lo stabilimento di San Dorligo della Valle.

La questione dei motori in consegna

Nel mentre, è ancora in corso il braccio di ferro in merito alla rivendicazione da parte dell’azienda coreana Dsme (Daewoo Shipbuilding & Marine Engineering) di 12 motori prodotti da Wartsila.

Contro il cui ritiro dei prodotti è in atto una mobilitazione mirata anche al Porto di Trieste, in solidarietà con i lavoratori Wartsila.

Marco Relli, segretario territoriale Fiom, ha dichiarato che “non prevediamo nessuna azione al di fuori della legge”, come blocchi di strade o simili contro il ritiro dei motori.

Nel frattempo, come ha spiegato il segretario territoriale della Fim, Alessandro Gavagnin, la nave Uhl Fusion, giunta a Trieste per caricare i 12 motori, “sta aspettando l’iter autorizzativo” per l’autoproduzione.

“A quanto apprendiamo si stanno processando più documenti e non sarà una cosa velocissima”. L’attracco non sarà immediato. “Il blocco di questi motori è l’unica arma che abbiamo ora per fare in modo che Wartsila ritiri la procedura” conclude Fim.

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