Arrivano a 20 i casi umani di infezione da virus West Nile in tutto il Friuli Venezia Giulia

FVG – Sono 20 i casi umani di infezione da virus West Nile trasmesso dalle zanzare registrati in Friuli Venezia Giulia. Nel dettaglio: uno a Gorizia, tre nell’udinese e 16 nel territorio dell’ex provincia di Pordenone. 29 i trattamenti finora eseguiti.

Il virus, quando la reazione diventa sintomatica, tende a colpire il sistema nervoso causando cefalee ed encefaliti, oltre a febbre alta.

Le positività al virus vengono formalizzate da un laboratorio pubblico di malattie infettive. Solo allora il caso viene ufficialmente riconosciuto.

Proprio perché non esistono vaccini e terapie specifiche la prevenzione risulta essenziale per evitare rischi alla popolazione.

Il vicegovernatore con delega alla salute Riccardi ha informato i sindaci e i presidenti degli Ambiti territoriali per fornire il quadro degli interventi sanitari.

Le disinfestazioni

Le disinfestazioni attuate finora hanno riguardato le aree dei Comuni di Pagnacco, Tavagnacco, Povoletto, Tricesimo, Reana del Rojale, Udine, Pasian di Prato, Campoformido, Sacile, Fontanafredda, Porcia, Pravisdomini, Cordenons, Vivaro, Chions, Pordenone, Palmanova, Bagnaria Arsa, Santa Maria la Longa, Trivignano Udinese, Gonars, Visco e Aiello del Friuli.

Un secondo passaggio di interventi di tipo larvicida coinvolgerà i Comuni della Destra Tagliamento.

Un fattore decisivo è la velocità dell’intervento e quindi proprio la comunicazione con i Comuni diventa essenziale per fornire le dovute rassicurazioni ai cittadini su cosa sia la patologia e quali siano le raccomandazioni in relazione alle disinfestazioni.

In primo luogo l’intervento scatta nel raggio di 500 metri da dove è stato registrato il caso di infezione umana (4 chilometri se di tipo animale) e prevede l’uso di un prodotto derivante dal piretro di bassa tossicità per l’ambiente. Tra le raccomandazioni da seguire durante la disinfestazione (che avviene di notte), quella di chiudere le finestre, non tenere il bucato all’esterno ad asciugare e chiudere in casa gli animali, oltre a quella di consumare gli ortaggi (lavandoli) 72 ore dopo le operazioni.

A garanzia degli alveari e degli apicoltori, la ditta incaricata ha a disposizione un sistema che mantiene a dovuta distanza il raggio di azione dell’insetticida.

 

Print Friendly, PDF & Email
Condividi