Consiglio FVG: scontro in III Commissione sul caso delle terapie intensive denunciato dagli anestesisti

Trieste – La seduta della III Commissione, svoltasi il 4 maggio presieduta dal consigliere Ivo Moras (Lega), dedicata al caso delle terapie intensive sollevato dalla lettera del sindacato anestesisti e rianimatori (Aaroi-Emac), si è svolta in un clima di accesa contrapposizione politica.

In aula erano stati invitati quattro dirigenti delle Aziende Sanitarie per rispondere all’audizione del sindacato degli anestesisti, che qualche settimana prima aveva pubblicamente segnalato problemi e disfunzioni nella lotta alla pandemia.

Durante la seduta si è aperta anche una polemica sulle modalità di conduzione della Commissione, con un vivace scambio di battute tra il presidente Ivo Moras e Nicola Conficoni (Pd).

Conficoni ha parlato di “mancato rispetto del regolamento e del ruolo dei consiglieri” ricordando “le decine di interrogazioni inevase da mesi”.

Sulla stessa lunghezza d’onda i consiglieri Andrea Ussai (“Sono sconcertato e indignato per come vengano censurate le richieste dei consiglieri”), Mariagrazia Santoro (“Il Pd ha appena mandato una lettera al presidente Piero Mauro Zanin in cui segnala modalità di conduzione non più tollerabili”), Furio Honsell e Walter Zalukar.

La maggioranza grida all’attacco politico

Antonio Lippolis (Lega) ha ricordato ai colleghi che “stiamo vivendo una situazione eccezionale e il sindacato fa un attacco politico quando mette in dubbio la buona fede della Regione sui dati che vengono trasmessi”.

Sulla stessa linea Mara Piccin: “C’è stato un po’ di tribunale di inquisizione contro gli assessori”, ha detto la consigliera di FI. Anche il capogruppo di Progetto Fvg/Ar, Mauro Di Bert, non ha gradito le modalità delle critiche espresse oggi dal medico Alberto Peratoner per conto del sindacato Aaroi-Emac: “Alcune parole pesano come macigni: era meglio confrontarsi con le direzioni e arrivare a una posizione condivisa. Dopo che è uscita la lettera, anche a me la gente per strada chiedeva: ma cosa sta succedendo?”.

L’opposizione invita al confronto

Di tutt’altro avviso i gruppi di Opposizione. “Ma cosa avete fatto? Li avete messi uno contro l’altro perché la politica potesse dire che non ha colpe”, ha attaccato Furio Honsell (Open) riferendosi al piccato scambio di battute tra Peratoner e Amato De Monte, dirigente dell’Asufc. “E io invece apprezzo entrambi, e so che ci servono tutti e due, sia i primari sia i sindacati”, ha concluso.

Dello stesso parere Mariagrazia Santoro (Pd): “Mi dispiace che la risposta alla lettera sia stata organizzata così. Quella denuncia è stata resa pubblica perché prima gli anestesisti non avevano ricevuto risposte”.

“Non credo che la lettera metta in cattiva luce la nostra sanità – ha osservato Andrea Ussai del M5S – ma che esprima una richiesta di aiuto. La criticità più importante è la mancanza di ascolto”. Sullo stesso tasto ha battuto Simona Liguori: “Bisogna ascoltare tutti e andare avanti insieme, mentre troppe volte le categorie vengono messe nelle condizioni di contrapporsi”, ha detto la consigliera dei Cittadini. Tesi condivisa da Roberto Cosolini (Pd): “Invito i dirigenti delle Aziende sanitarie a fare squadra in tutti i sensi, intercettando per tempo i segnali di allarme”. Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia) ha chiesto invece di approfondire il tema dei famosi 120 posti di terapia intensiva (“Hanno le caratteristiche di legge o no?”), imitato da Walter Zalukar (Misto), che nel suo intervento ha posto altre dieci domande tecniche sulla base delle relazioni dei medici ascoltate in aula.

L’assessore butta acqua sul fuoco

Chiari i concetti espressi dal vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, nella sua replica finale. Il primo è che “in Fvg abbiamo curato tutti e bene, garantendo professionalità e standard di sicurezza”.

Il secondo è che “i politici non devono fare i tecnici, non spetta a noi stabilire se la professionalità degli infermieri è adeguata, se un malato deve andare in terapia intensiva, quanti armadietti debbano stare in una stanza. È pericoloso che la politica si prenda questo compito”. Riccardi ha poi assicurato che il coordinamento tra Aziende e territori c’è sempre stato “con riunioni quotidiane” e che i numeri dell’attività oncologica sono migliori rispetto a molte altre regioni.

 

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