Consiglio regionale approva contabilità urgente per emergenza coronavirus, opposizioni astenute

Udine – Le misure tecnico-contabili urgenti per fare fronte all’emergenza epidemiologica da Covid-19 e le norme urgenti in materia di corregionali all’estero e lingue minoritarie contenute nel disegno di legge 86 sono diventate legge con il voto favorevole a maggioranza espresso dal Consiglio regionale convocato il 5 maggio dal presidente Piero Mauro Zanin a Udine, nell’Auditorium Antonio Comelli della Regione.

28 i sì, 18 le astensioni e un unico voto contrario, quello del consigliere Furio Honsell, esponente di Open Sinistra Fvg.

Prima del voto finale la Giunta, attraverso il governatore Massimiliano Fedriga, aveva accolto 20 ordini del giorno su 22 presentati.

Obiettivo principale del provvedimento è quello di procedere, attraverso questo strumento tecnico, al riequilibrio con 20 milioni di euro per l’anno 2020 del fondo di riserva per le spese impreviste e per le esigenze immediate della Protezione civile regionale.

Fondi presi a prestito, ha ribadito l’assessore alle Finanze, Barbara Zilli, illustrando i capitoli dai quali sono attinti; risorse libere individuate attraverso una valutazione puntuale con le diverse direzioni regionali. Questa è la prima di altre operazioni analoghe che seguiranno.

Il progetto inoltre è stato l’occasione per adottare ulteriori provvedimenti urgenti in materia di corregionali all’estero (con la ripartizione del fondo che interessa anche i rimpatri) e lingue minoritarie, con la modifica dei termini per la realizzazione di programmi di eventi relativi alla minoranza linguistica slovena.

Il testo, inizialmente composto da soli tre articoli sostanziali, ciascuno riferito a uno degli argomenti contenuti nel titolo, alla fine è stato reso più robusto dall’accoglimento di modifiche a firma dell’Esecutivo che hanno introdotto ulteriori norme finalizzate ad andare incontro alle esigenze provocate dall’emergenza Coronavirus.

Fra queste figurano quelle per la sospensione delle rateizzazioni in materia di edilizia residenziale e il rinvio al 30 settembre dei termini per i versamenti relativi ai tributi regionali senza sanzioni e interessi la sospensione degli adempimenti relativi all’imposta regionale sulle formalità di trascrizione, iscrizione e annotazione dei veicoli nel pubblico registro automobilistco (Irt).

Altre norme introdotte riguardano i termini per l’approvazione dei piani comunali di illuminazione, la corresponsione dei premi di incentivazione a favore dei beneficiari dei percorsi personalizzati di integrazione lavorativa e una serie di interventi a sostegno delle famiglie con minori fino a tre anni e dei servizi educativi per la prima infanzia.

Approvato anche l’ampliamento dell’intervento di sostegno economico alle famiglie finalizzato a facilitare l’accesso ai servizi socioedutacativi e di sostegno alla genitorialità.

Con un ulteriore emendamento, presentato dai componenti l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, infine, si è estesa la possibilità in questa fase di svolgere riunioni in videoconferenza anche per gli Organi di Garanzia.

Le dichiarazioni dell’opposizione

Honsell (Open Sinistra FVG): “Abbiamo cercato di operare in modo costruttivo in un momento difficile ma, purtroppo, questo sforzo non è stato colto e ci siamo limitati a una semplice legge di manutenzione”.

Roberto Cosolini (Pd), relatore di minoranza del ddl 86: “L’aumento del fondo di riserva è una misura non solo condivisibile ma necessaria per dare risposte alla crisi derivante dall’emergenza Coronavirus. Tuttavia, il passaggio chiave che il Fvg dovrà affrontare è la rinegoziazione con lo Stato per un nuovo patto: in questa fase sarà necessario trovare un equilibrio sostenibile, dove si salvino i bilanci di tutti. Altrimenti, ci troveremo tutti nei guai”.

“Siamo consapevoli che i bilanci futuri saranno diversi rispetto a quelli ai quali eravamo abituati e che ci saranno pesanti riduzioni. Noi siamo disponibili a un dialogo franco – ha evidenziato Cosolini – ma non vorremmo che si finisca per scaricare i problemi su altri livelli istituzionali. È giusto che il Fvg abbia le sue risorse, come è ovvio che lo Stato dovrà avere le sue”.

“Con soluzioni del tipo sospensione delle tasse per tutti per un anno si rischia che sfugga qualcosa. Ossia, la necessità di un equilibrio sostenibile. Se lo spirito con il quale si andrà a rinegoziare sarà quello del coinvolgimento di tutti i livelli istituzionali – queste le conclusioni di Cosolini – ci sarà la nostra disponibilità. Tuttavia, o si salvano tutti o saremo destinati a trovarci tutti quanti ancor più nei guai”.

Tiziano Centis (Cittadini): “Era necessario ricostituire il Fondo di riserva del bilancio regionale che, in questa prima fase dell’emergenza, è stato utilizzato in parte con la legge regionale votata in marzo dall’intero Consiglio e in parte con atti amministrativi per consentire le spese urgenti della Protezione civile”.

Il suo Gruppo ha votato comunque l’astensione sul provvedimento legislativo presentato dalla Giunta, “poiché manifestiamo una riserva. Da due mesi – spiega – sollecitiamo una revisione integrale di tutti i capitoli di bilancio per recuperare risorse da utilizzare nell’emergenza. Pertanto, ci saremmo aspettati di vedere almeno in parte i frutti di questa revisione straordinaria di bilancio già in questo provvedimento, così da alimentare il fondo per la futura legislazione emergenziale. Purtroppo, però, così non è stato”.

“Ancora su temi di bilancio – conclude Centis – auspichiamo che tutte le forze politiche sostengano il negoziato della Regione che richiede allo Stato l’azzeramento del contributo di finanza pubblica, circa 1.3 miliardi nel biennio 2020-21. Una battaglia che chiediamo di fare da tempo e che in queste condizioni drammatiche diventa assolutamente irrinunciabile”.

Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia): “Con questa misura si introducono importanti risorse sul fondo di riserva per le spese impreviste. È evidente che si tratti di un intervento necessario e non prorogabile. Quello che spaventa, però, è il modo: sono stati svuotati capitoli anche importanti senza aver del tutto chiarito se questi fondi verranno o meno riassegnati in assestamento, visto che in Commissione è stato anche detto che si tratta di capitoli che i singoli assessori sono stati invitati a individuare come sacrificabili”.

“Il mondo post Covid-19 non è evidentemente più quello di prima. Serve un’analisi complessiva e radicale sullo stato dell’arte e, alla luce di questa, il bilancio della Regione dovrà essere rivisto individuando le priorità di azione e mettendo in campo tutti gli strumenti necessari, anche economici. In questo senso, confermiamo il pieno sostegno all’avvio della trattativa con lo Stato per la rinegoziazione dei Patti finanziari. Ma serve – ribadisce Moretuzzo – una valutazione complessiva ed oggettiva degli accordi finanziari. Chiediamo, dunque, che venga istituita una Sottocommissione della Commissione bilancio per affrontare questa partita in modo condiviso con tutte le forze presenti in Consiglio regionale, dando attuazione alla mozione approvata quasi due anni fa su stimolo del Gruppo del Patto per l’Autonomia. Se così non fosse, sarebbe una sconfitta per la Regione”.

“Finora, allo spirito collaborativo evocato dalla Maggioranza in molteplici occasioni, non ci sono state azioni conseguenti. È evidente – conclude Moretuzzo – che la Maggioranza ha tutto il diritto di prendere le sue decisioni ma, almeno, ci risparmi la retorica delle scelte condivise”.

Christian Sergo (M5S): “Anche oggi, il presidente della Giunta regionale Massimiliano Fedriga ha sottolineato come le scelte per fronteggiare l’emergenza siano state condivise con l’opposizione. Noi, però, non siamo mai stati coinvolti”.

“Da parte nostra c’è stata collaborazione fin dall’inizio dell’epidemia – ha rimarcato il rappresentante pentastellato -, al punto da aver sempre votato a favore delle misure approntate per fare fronte all’emergenza. Se davvero si fosse voluto lavorare insieme, Giunta e Maggioranza avrebbero potuto votare il nostro emendamento al ddl. Avrebbe preso gran parte dei 20 milioni indirizzati al Fondo imprevisti dal capitolo relativo agli sconti sulla benzina e ammonta a 35 milioni, attualmente fermi e di certo non utilizzati nei prossimi due mesi. Le finalità erano esattamente le stesse”.

“Abbiamo detto più volte che le scelte contenute in questo ddl sono ideologiche – ha aggiunto il consigliere del M5S – e i 10mila euro tolti alle iniziative antimafia ne costituiscono il simbolo. A confermarlo sono i 54mila euro (sarebbe bastato prenderne 64mila) attinti dai fondi per manifestazioni, eventi e fiere, lasciandone però 365mila che non saranno spesi entro luglio, quando la Giunta ha assicurato che tutti i capitoli intaccati saranno ripristinati. Si abbia almeno il coraggio di dire che certi finanziamenti vengono considerati più importanti di altri”.

“Da parte nostra non mancano le proposte – ha concluso Sergo -. Dall’inizio di marzo chiediamo di lavorare insieme per individuare le risorse da mettere subito a disposizione di famiglie e imprese, rivedendo la legge di stabilità 2020. Ascoltiamo, invece, lezioni sulle risorse già impegnate da parte di chi dimostra di non conoscere la materia”.

Per quanto riguarda il Fondo di ristoro per coloro che sono stati danneggiati dai crac di CoopCa e Cooperative Operaie, Sergo si è chiesto “che paura abbia la Giunta a dare quei soldi agli ex soci e se si teme che il Fondo sia un’assunzione di responsabilità da parte della Regione. Forse abbiamo capito male, ma la motivazione sembra proprio questa”.

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