Accordo di programma per la riconversione della Ferriera di Trieste: sarà sottoscritto a breve

Trieste – Il 17 giugno il Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha presieduto in videoconferenza un incontro per definire gli ultimi aspetti relativi all’Accordo di programma per la realizzazione di interventi di tutela ambientale e riconversione industriale dell’area della Ferriera di Servola a Trieste.

L’accordo verrà sottoscritto nei prossimi giorni tra tutte le parti coinvolte, dopo che la Giunta regionale e quella del Comune di Trieste avranno dato il loro formale via libera.

All’incontro hanno partecipato il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e gli Assessori Alessia Rosolen e Fabio Scoccimarro, il sindaco del Comune di Trieste Roberto Dipiazza, il Commissario dell’Autorità portuale Mario Sommariva e i rappresentanti del Ministero dell’Ambiente, Ministero delle Infrastrutture, Gruppo Arvedi, Icop, Invitalia, Anpal e Agenzia del Demanio.

Nel corso della riunione, Il Ministro Patuanelli ha informato di aver avuto un colloquio con l’Amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono, nel corso del quale è stata confermata la disponibilità dell’azienda a individuare, anche attraverso il coinvolgimento di società fornitrici del Gruppo, una soluzione concreta al futuro occupazionale dei lavoratori che potrebbero non rientrare nel perimetro delle attività previste dal piano di chiusura dell’area a caldo della Ferriera.

L’impegno a non perdere posti di lavoro

Per questi lavoratori la Regione Friuli Venezia Giulia ha confermato l’impegno a supportare la loro ricollocazione attraverso un percorso di formazione, che favorisca una riqualificazione funzionale anche ai settori della cantieristica e della logistica, così come previsto nell’accordo sottoscritto tra Arvedi e i sindacati.

“La tutela di tutti i lavoratori della Ferriera di Servola – dichiara il Ministro Stefano Patuanelli – è un punto fondamentale dell’accordo di programma che verrà sottoscritto nei prossimi giorni e che ha visto tutte le parti coinvolte, pubbliche e private, protagoniste di un grande lavoro di squadra. In questi mesi è stato portato avanti un percorso intenso e costruttivo, finalizzato a garantire al territorio della Città di Trieste e a tutta la Regione Friuli Venezia Giulia uno sviluppo industriale che tenga conto delle esigenze ambientali, sociali e occupazionali di cittadini, imprese e lavoratori”.

“La Regione – dichiara il Presidente Massimiliano Fedriga – esprime soddisfazione per aver visto accogliere le proprie richieste di tutela dei lavoratori, sia attraverso le attività di smantellamento e bonifica che in virtù della disponibilità e delle ricadute occupazionali del piano industriale di Icop, e ribadisce il proprio impegno – già previsto – nel garantire i percorsi formativi necessari a sostenere la modificazione dell’area a caldo di Servola. Ringrazio inoltre il ministro Patuanelli per l’importante lavoro svolto, tra cui quello di essersi assunto l’onere di interloquire con Fincantieri al fine di ampliare le opportunità di collocamento per i lavoratori dell’area a caldo”.

Le ricadute su Monfalcone

Quello dell’occupazione locale nei cantieri navali di Monfalcone torna dunque ad essere un tema cruciale alla luce del previsto inserimento nello stabilimento isontino dei lavoratori della Ferriera di Trieste in esubero per la chiusura dell’impianto.

Il sindaco Anna Maria Cisint ha scritto al ministro Patuanelli, che è stato promotore dell’operazione, con la richiesta di un incontro in quanto da tempo l’amministrazione comunale sollecita un nuovo modello organizzativo da parte Fincantieri, società a prevalenza pubblica.

“La scelta riguardante l’impiego dei lavoratori della Ferriera non è in discussione – rileva il sindaco Cisint –ma è arrivato il tempo affinché il ministro dello sviluppo economico con il quale, peraltro ho una buona interlocuzione da tempo, assuma l’iniziativa per sistemare una condizione che le amministrazioni politiche del passato hanno trascurato nella loro dimensione sociale che ha creato disagi enormi nel nostro territorio”.

“Nel frattempo – scrive ancora il sindaco – nella nostra provincia e in tutta la regione è invece cresciuto il numero di persone disoccupate e in cerca di lavoro, compresi i nostri giovani. Del resto l’isontino deve ancora vedere risolti i problemi dell’impiego di molti dipendenti delle aziende in crisi degli ultimi anni”.

“I cantieri navali – conclude – sono una risorsa industriale fondamentale che vogliamo possa rispondere ai fabbisogni della manodopera locale. Si tratta quindi di affrontare organicamente questa questione fondamentale che a sua volta è legata alla revisione del sistema del subappalto, nel quale si concentrano rischi di dumping e sfruttamento dei lavoratori, e quello dell’implementazione dell’indotto a livello regionale che potrebbe dare un ulteriore importante contributo per l’occupazione delle nostre imprese. Mi aspetto che il Ministro, che ben conosce la situazione e la realtà locale, possa far crescere assieme a noi il Territorio e l’occupazione.

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