Controlli dei Carabinieri nei ristoranti: fuori norma pizzeria in centro a Trieste

Trieste – Nella serata di giovedì 13 giugno i Carabinieri della Compagnia di via Hermet, con il supporto del personale specializzato del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Udine e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Trieste, hanno eseguito un controllo nella pizzeria ristorante “la Caprese” situata sia all’interno che all’esterno del Palazzo del Tergesteo in pieno centro cittadino.

Le verifiche hanno riguardato gli aspetti della sicurezza alimentare e l’impiego dei lavoratori e hanno fatto emergere varie irregolarità.

In particolare, il personale del N.A.S. ha posto sotto sequestro circa 80 kg di alimenti, tra cozze, vongole, tonno e prosciutto, per i quali non erano rispettate le prescrizioni sulla tracciabilità.

Sono inoltre state rilevate carenze a livello igienico e irregolarità relative alle attestazioni previste per gli operatori del settore alimentare, che erano mancanti o scadute. Per tali violazioni sono state comminate sanzioni per circa 3.500 euro.

Il personale del N.A.S. ha inoltre attivato l’Azienda Sanitaria per la valutazione delle carenze strutturali riscontrate.

Per quanto riguarda i controlli sul personale impiegato a vario titolo presso il locale, il N.I.L. ha accertato la presenza di un lavoratore irregolare, elevando una sanzione di 3.600 euro. È al vaglio, sotto il profilo penale, l’assunzione di un lavoratore straniero irregolare sul territorio nazionale, circostanza per la quale sarà informata la Procura della Repubblica di Trieste.

I controlli dei Carabinieri nel settore della ristorazione proseguiranno per tutto il periodo estivo così da garantire un’estate sicura per i residenti e per i turisti anche sotto il profilo della sicurezza alimentare.

Gli interventi fanno parte di una vasta azione di monitoraggio in tutta Italia su ristoranti etnici e depositi di alimenti provenienti dall’estero, che nei giorni scorsi ha accertato irregolarità in 242 strutture, quasi la metà dei locali ispezionati.

L’incidenza è maggiore nel settore della ristorazione, specie negli “all you can eat”: nel 48% dei locali sono state trovate irregolarità. Chiuse o sospese 22 attività, riscontrate 477 violazioni di legge e sequestrate 128 tonnellate di cibo.

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