Crisi politica in Consiglio regionale: in aula la mozione della maggioranza per il rilancio dell’azione di governo

Trieste – È in corso in Consiglio regionale del FVG la discussione sulla mozione presentata dalla maggioranza di centrodestra con l’obiettivo di aggiornare il programma di governo e superare le tensioni interne emerse nel mese di maggio. La mozione, depositata il 24 giugno e discussa il giorno successivo, è stata accolta con reazioni contrastanti.

Le ragioni della maggioranza

Dopo le dimissioni simboliche rassegnate da sette assessori su dieci e poi rientrate, la mozione rappresenta, secondo la maggioranza, uno strumento politico volto a riaffermare la coesione della coalizione e a rilanciare le priorità dell’agenda regionale. Ci si propone di ricalibrare l’azione amministrativa alla luce delle nuove sfide in ambiti come sanità, infrastrutture, ambiente e sviluppo economico. Si ribadisce inoltre l’intenzione di difendere e rafforzare l’autonomia speciale del Friuli Venezia Giulia attraverso un dialogo costruttivo con il governo nazionale.

Il presidente della Regione FVG Massimiliano Fedriga, intervenuto in aula, ha definito la mozione un segnale di compattezza e determinazione, utile a sgombrare il campo da “strumentalizzazioni e polemiche inutili”. Ha ricordato i risultati ottenuti nei due mandati, tra cui l’aumento dell’occupazione, i contributi a famiglie e imprese, e alcune misure fiscali come la riduzione delle imposte sulla casa. Riguardo alla sanità, ha parlato di un tema “complicatissimo a livello nazionale” e di incomprensioni superate grazie a un confronto interno alla maggioranza.

La parola alle opposizioni

Tuttavia, le opposizioni hanno accolto con scetticismo il documento, criticandone il carattere generico e la tempistica. Il capogruppo del Partito Democratico, Diego Moretti, ha parlato di “sceneggiata grottesca” e di una “presa in giro per cittadini e imprese”, mentre Marco Putto (Patto per l’Autonomia-Civica) ha evidenziato la mancanza di risposte concrete, citando tra le criticità irrisolte le carenze del punto nascita di Pordenone.

Ancora più duro il capogruppo del Patto Massimo Moretuzzo, che ha definito il testo “un esercizio di sopravvivenza politica” nato da un mese di crisi “determinata da interessi personali e da logiche di spartizione”.

Per Furio Honsell (Open Sinistra FVG) si tratta di “una mozione che non tratta il vero motivo della crisi e propone solo tre righe che non dicono nulla, mostrando una totale mancanza di idee”. “Voi – ha proseguito Honsell, rivolgendosi al presidente Fedriga e alla sua maggioranza – non avete un programma, fate soltanto attività ordinaria, il futuro non lo state programmando. L’unico punto inserito nella mozione è la volontà di cambiare il piano paesaggistico, ritenuto troppo vincolante”.

La capogruppo Rosaria Capozzi (M5S) ha parlato di “epilogo di una vicenda indecorosa”, sottolineando come “si sia scelto di parlare dei problemi della maggioranza nelle retrovie politiche, piuttosto che riferire in aula su quel che stava succedendo”. “Voi adesso fingete di essere uniti – ha attaccato ancora Capozzi -, ma a unirvi è solo la possibilità di gestire le grandi risorse finanziarie di cui disponete. Avete trascinato la Regione in una crisi grottesca: l’unica crisi a cui abbiamo assistito è quella dei valori e del rispetto delle istituzioni”.

Secondo Serena Pellegrino (Avs) “il sottotitolo di questa giornata è: tanto rumore per nulla. Il tema del terzo mandato ha generato fiumi di parole, mentre ci sono moltissimi cittadini che annaspano a causa della riforma sanitaria che chiude i Pronto soccorso e i punti nascita, e molti altri che faticano ad arrivare alla fine del mese”.

Le fasi del confronto

La discussione in aula prevede l’intervento dei gruppi consiliari e potrebbe culminare, se la mozione venisse formalmente trasformata in atto di fiducia, in una votazione calendarizzata per il 1° luglio.

Al di là dell’esito parlamentare, il confronto riflette un momento critico per la coalizione di governo, che punta a ritrovare compattezza ma deve ancora fare i conti con le fratture emerse nelle scorse settimane.

 

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